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Che succede a euro e petrolio

Terzo giorno consecutivo di calo per il prezzo del petrolio. Il primo contratto sul Brent Crude
ha chiuso a USD 51,10.

TACCUINO MONETARIO

L’euro è sceso a 1,1888 dollari. Nuovi massimi per l’indice di cambio effettivo del dollaro, che
avanza sensibilmente anche contro sterlina.

ALTALENA SPREAD

Spread e rendimenti in rialzo per il debito sovrano della periferia europea, anche se i livelli
rimangono per quasi tutti molto bassi (fa eccezione, ovviamente, la Grecia). Netto ribasso dei
rendimenti su UST, Bund e altri mercati core europei.

GLI INDICI

Revisioni al ribasso per i PMI dell’Eurozona in dicembre. L’indice composito per l’Eurozona è
stato ritoccato a 51,4, quello dei servizi a 51,6. Nei servizi, sorprende in negativo l’Italia (49,4),
mentre Francia e Germania sono state riviste al rialzo rispettivamente a 50,6 e 52,1.

QUI USA

Negli Stati Uniti, l’ISM del settore non manifatturiero a dicembre cala a 56,2 da 59,3 di
novembre. Tutte le componenti dell’indagine correggono da livelli straordinariamente alti a
novembre, pur restando in territorio espansivo. L’indice di attività corregge a 57,2 da 64,4,
tornando vicino al livello di giugno; gli ordini scendono a 58,9 da 61,4 . L’occupazione è poco
variata a 56 da 56,7. Il direttore dell’indagine, Nieves, ha detto che un rallentamento nei
servizi era inevitabile, visti i tassi di crescita fortissimi dei mesi passati; si registra ancora
un’attività molto buona e non c’è preoccupazione per il rallentamento di dicembre.

PROSPETTIVE AMERICANE

I dati pubblicati negli Stati Uniti nelle ultime due settimane hanno registrato segnali di
rallentamento del ritmo di crescita dell’economia USA, con correzioni degli indici di attività sia
nel manifatturiero sia nei servizi, che restano comunque su livelli chiaramente espansivi. Le
indicazioni di spesa e reddito personale di novembre sono state molto solide, con segnali di
ulteriore accelerazione della dinamica dei consumi nel 4° trimestre. Il dato del PIL del 3°
trimestre nell’ultima revisione ha mostrato una crescita straordinaria, +5% t/t ann., grazie
soprattutto a un’ampia revisione verso l’alto dei consumi legata all’aggiornamento della stima
della spesa sanitaria. Il continuo calo del prezzo della benzina darà ulteriore sostegno alla
spesa delle famiglie, mentre il rallentamento dell’attività nel settore energetico e
l’apprezzamento del dollaro eserciteranno un freno all’espansione. Le informazioni disponibili
rimangono coerenti con una crescita superiore al 3% t/t ann. nel primo semestre del 2015.



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