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Tutte le schizofrenie del Pd (non solo in Liguria)

La sconfitta di Sergio Cofferati nelle primarie del PD ligure sulla “renziana” Raffaella Paita, apre uno scenario inquietante su ciò che è già accaduto e continua ad accadere all’interno di quel partito. L’europarlamentare ex segretario generale della CGIL ha dichiarato:

L’inquinamento delle primarie si sta purtroppo realizzando in misura più consistente di quella prevista e temuta“, aggiungendo: “Non riconosco questo risultato e aspetto il pronunciamento della Commissione di garanzia su tutti gli elementi di irregolarità che sono stati segnalati. So anche che sono stati valutati, da parte di altri e non da me, eventuali esposti alla Procura della Repubblica: sono materie sensibili, dal voto di scambio all’uso di strumenti lesivi della privacy. Io non sono a conoscenza degli elementi specifici“.

Cofferati non è l’ultimo dei mohicani del vecchio PCI-PDS-DS e se denuncia le irregolarità intervenute c’è da dargli credito.

Siamo alla presenza di una situazione paradossale, peraltro, già sperimentata proprio nel caso delle primarie nazionali che hanno consegnato la leadership del partito allo stesso Renzi.

Una schizofrenica decisione statutaria, che ha aperto la possibilità di partecipare alla scelta del segretario del partito anche agli esterni non scritti al PD per ottenere l’immagine di un partito aperto, ha permesso che si giungesse  all’inquinamento nel voto di persone interessate o a confondere il corretto confronto interno tra e degli iscritti, o ad acquisire le piccole regalie distribuite a destra e a manca, pochi euro di “sportula elettorale” , come appare dalle denunce, come a i tempi del laurismo d’antan….

Acquisito il controllo del partito, grazie al contributo degli esterni, e potendo utilizzare la realtà organizzativa ben strutturata del PD a livello territoriale, Matteo Renzi, dopo il falsamente beneaugurante “stai sereno” rivolto al presidente del consiglio in carica, Enrico Letta, con una sorta di “golpe blanco”  e l’avallo del supremo Colle, ha potuto raggiungere, senza alcuna verifica elettorale, la guida del governo.

E adesso, in presenza di un Parlamento sorto da una legge elettorale dichiarata incostituzionale, dunque oggettivamente illegittimo e politicamente non rappresentativo della realtà politica nazionale, si appresta ad eleggere il nuovo presidente della Repubblica che, comunque vada, sarà un presidente dimezzato e dall’assai dubbia legittimità istituzionale.

Passi per la schizofrenia di un partito che si fa scegliere i suoi dirigenti non dagli iscritti, ma dagli esterni, truppe cinesi e poveri diseredati a libro paga di complemento, ma che si continui a produrre leggi e a compiere scelte rilevanti istituzionali in una condizione di assoluta anormalità costituzionale, è fuori da ogni logica e regola democratica.

Un’anormalità che in questi giorni anche Enrico Cisnetto ha evidenziato nel suo editoriale di Terza Repubblica, il quotidiano on line di Società Aperta, dal titolo inequivocabile: “ Istituzioni stuprate, procedure svilite, così lo Stato va in pezzi”.

E, finalmente, altre voci si stanno unendo a quella che da tempo esprimiamo per richiedere una nuova Assemblea Costituente, unica strada legittima per procedere alle non più rinviabili riforme istituzionali.

Spiace che nessuno dei partiti presenti in Parlamento, tutti figli di una legge elettorale incostituzionale, abbia ancora preso posizione su questo tema.

Sono tutti impegnati nei giochi preparatori delle prossime votazioni per il Quirinale e per una legge elettorale che, votata da un Parlamento illegittimo, assume anch’essa i limiti di una normativa approvata in condizioni anomali  e “procedure svilite”. Cosa tanto più grave se passasse quella super truffa dell’Italicum, aggravata dal premio di maggioranza alla lista e non alla coalizione.

In tali condizioni, se nessuno dei partiti batte un colpo, spetterà alla società civile e a quel 50% e oltre  di elettori che non si riconosce più in questo sistema assumere una forte iniziativa di mobilitazione democratica  per il ripristino di un corretto confronto che sappia garantire un’autentica libera espressione della volontà popolare.

Ettore Bonalberti

www.insiemeweb.net

www.alefpopolaritaliani.eu

www.don-chisciotte.net

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