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Perché ora Tsipras non potrà non essere pragmatico. Report Intesa

Le elezioni politiche si sono concluse con un largo successo della sinistra radicale di Syriza. In base ai risultati quasi definitivi, Syriza avrebbe ottenuto il 36,4% contro il 27,8% di Nuova Democrazia, conquistando probabilmente 149 seggi (2 in meno della maggioranza assoluta).

LA SITUAZIONE POLITICA

Syriza, per quanto premiata dalla polarizzazione del voto, dovrà perciò formare una vera e propria coalizione di governo o ottenere l’appoggio esterno di qualche piccolo partito di centro. L’incarico al leader di Syriza, Tsipras, per la formazione del governo dovrebbe essere conferito già oggi.

COSA PUO’ DAVVERO FARE TSIPRAS

Il nodo delle prossime settimane sarà il livello di pragmatismo che Syriza mostrerà una volta giunto al potere. Il nuovo governo, infatti, non avrà molto tempo per prepararsi ai negoziati con i creditori internazionali, il cui sostegno rimane essenziale per evitare un nuovo tracollo finanziario e l’uscita dall’Unione Europea, e per valutare quali promesse elettorali siano concretamente attuabili considerati i vincoli finanziari.

I PENSIERI DEI MERCATI E LE CONSEGUENZE POLITICHE

Gli investitori sembrano al momento puntare su qualche soluzione di compromesso, considerando anche l’interesse dei creditori internazionali a non perdere tutti i crediti concessi alla Grecia dal 2010. Il quadro potrebbe però essere complicato dal calcolo politico, con alcuni Stati membri dell’Eurozona preoccupati per le conseguenze che un cedimento alle richieste della Grecia potrebbe avere su altri paesi, e altri, al contrario, intenzionati a utilizzare l’evento a sostegno di una maggiore flessibilità delle regole fiscali. Non dimentichiamoci che questo è anche l’anno delle elezioni in Spagna, dove il nuovo partito radicale Podemos, che ha legami stretti con Syriza, è in testa ai sondaggi.



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