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Grecia, ecco come i mercati borbottano per le prime mosse di Tsipras

All’apertura europea, ieri, vi è stato il progressivo impatto sul sentiment della slavina sugli asset greci. La nomina dei ministri ieri è stata giudicata “poco conciliante”. Alcuni hanno dichiarato l’intenzione di smantellare le riforme: il ministro dell’energia ha bloccato la privatizzazione dell’utility PPC mentre altri hanno annunciato il blocco di quella del Pireo.

Ovviamente la Troika avrà da dire su questa svolta di politica economica. Sull’altro versante ieri la Merkel in un meeting a porte chiuse con i parlamentari si è detta allibita dal livello del dibattito sul debito greco e ha detto che il nuovo governo deve chiarire se osserverà gli obblighi a cui lo lega il suo programma di assistenza.

E’ chiaro che a queste condizioni, la proroga del programma, che scade a febbraio, è improbabile. A quel punto l’unica fonte di finanziamento per le banche greche sarebbe la ELA, la cui disponibilità è rivista dall’ECB ogni 2 settimane.

Con queste premesse i rendimenti dei bond greci sono esplosi (il 3 anni chiude sopra il 16% con un incremento di oltre 250 basis points), e la borsa di Atene si è inabissata (-9% in chiusura) con le principali banche che hanno perso tra il 25 e il 30%.

Troppo per non impattare su un equity europeo iperesteso, che sta già sopportando il peso di una Wall Street abulica. Cosi a metà mattinata l’Eurostoxx perdeva oltre un punto percentuale, livello ritestato nel pomeriggio quando Bloomberg ha riportato che i deflussi di depositi dal sistema bancario greco hanno totalizzato 11 miliardi di € ( su 164 totali di depositi) solo in gennaio, prima delle elezioni.

A questi ritmi, il ricorso alla ELA è destinato a crescere a dismisura nelle prossime settimane, facendo innervosire non poco l’ECB che lo amministra in ultima istanza (anche perché non è collateralizzato). Infatti l’ELA serve a risolvere crisi di liquidità degli istituti di credito europei giudicati solvibili (lo dice il nome: emergency liquidity assistance) Nel caso le banche vengano considerate insolventi, questa deve essere chiusa. Un arma di pressione in mano all’ECB e all’EU.

I prossimi passi sono la visita della Presidenza dell’Eurogruppo ad Atene dopodomani, e la riapertura del Parlamento Greco il 5 febbraio, guarda caso in concomitanza con la decisione sul rinnovo della ELA alle banche greche.
Intanto, S&P ha messo la Grecia sotto review per un downgrade.



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