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Due forni? Meglio tre

Parlando a posteriori degli anni ’60 Andreotti coniò, a suo tempo, la frase della “politica dei due forni”. L’esempio stava a significare che la DC, allora centrale nel sistema, poteva prendere i voti che servivano a fare maggioranza o dal “forno” liberale, portando avanti così una politica centrista, o dal “forno” socialista, facendo invece una politica di centrosinistra. Un po’ come una persona che, a seconda di quello che ha bisogno, compra il pane da un fornaio o da un altro. Da allora la frase diventò sinonimo di un atteggiamento trasformistico e opportunista. Oggi il vecchio detto andreottiano va aggiornato ai tempi. La politica dei due forni è stata soppiantata da quella dei tre. Il copyright è di Renzi. Con la proposta di eleggere Mattarella il premier ha infatti dato vita alla possibilità di mantenere in piedi, contemporaneamente, tre diverse maggioranze con lui, ovviamente, al centro del sistema. Una maggioranza con NCD per l’ordinaria attività di governo, una maggioranza con Forza Italia per fare le riforme e un’altra maggioranza ancora con Vendola e parte dei Cinquestelle per eleggere il Presidente della Repubblica. Le tre maggioranze possono benissimo essere intercambiabili. Il cliente Renzi un giorno comprerà il pane in un negozio, un altro giorno in un altro, e via così. Il bello è che nessuno dei tre potenziali negozianti sembra adombrarsi dei momentanei “tradimenti”, anzi è da presumere che faranno a gara nell’offrire al loro ambito cliente sconti sempre maggiori e prodotti sempre migliori. Opportunismo e trasformismo al cubo, verrebbe da dire. Non c’è da scandalizzarsi, ma solo da prenderne atto cercando di capire semmai perché questo avviene e quali possono essere le eventuali contromisure.  Una causa, forse la principale a nostro avviso, è la morte delle ideologie. Equivocando molti hanno pensato che quell’evento significasse anche la morte delle idee. Non è così. Ideologie ed idee sono due cose profondamente diverse. Le ideologie  ingabbiano la realtà, le idee la rendono viva e vitale.  Unificando i due concetti si arriva al relativismo assoluto, dove tutto diventa possibile e dove quindi è perfettamente lecito e possibile governare un Paese, per restare al nostro caso, con tre diverse maggioranze che si presume dovrebbero avere tre idee della società del tutto diverse. La conseguenza di questo stato di cose, restando alla politica, è che al centro del sistema si mettono non i valori ma gli interessi. E’ quello che sta avvenendo ed è uno spettacolo deprimente.

La fotografia della situazione è questa ed è una brutta foto, sia che Mattarella venga eletto che in caso contrario.


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