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Così le donne curde hanno sconfitto Isis a Kobane

Fino a una settimana fa, la bandiera nera dello Stato Islamico sventolava nell’est di Kobane, la città al nord della Siria, simbolo della presenza dell’organizzazione terrorista nella regione. Dopo mesi di lotta e resistenza, ora in cima ci sono le bandiere di tutte le guerriglie curde e arabe che hanno partecipato insieme alla liberazione di Kobane.

KOBANE, LA VITTORIA DELLE DONNE CURDE CONTRO ISIS. LE FOTO

KURDISTAN IRACHENO

Accanto ai vessilli è stata posta una fotografia di Abdulá Öcalan, il fondatore del movimento indipendentista curdo. Gli Stati Uniti, l’Unione europea e la Turchia lo considerano un terrorista, per aver fomentato la guerriglia turca del Pkk, ma le donne curde lo adorano. Il Kurdistan iracheno, nel nord dell’Irak, è l’unico posto fuori dall’Africa dove ancora si pratica la mutilazione dei genitali femminili e Öcalan ha combattuto contro questi crimini.

VITTORIA DELLE DONNE

Il fatto che l’immagine di Öcalan svetti a Kobane è una delle prove della partecipazione attiva delle donne nella lotta contro i terroristi di Isis. Secondo la Nbc, un terzo dei combattenti delle Unità di protezione curde sono donne: circa 10mila. Gran parte di loro sono single e hanno seguito un duro addestramento. Dormono al massimo sei ore e si alzano all’alba per i turni di sorveglianza. Hanno lasciato famiglia e amici per la causa del popolo curdo.

KOBANE, LA VITTORIA DELLE DONNE CURDE CONTRO ISIS. LE FOTO

UNITÀ DI PROTEZIONE

Tutto è cominciato a settembre del 2014, quando Isis lanciò un’offensiva nell’est, sud e ovest di Kobane. I membri delle Unità femminili di protezione e una milizia curda siriana indipendente formata da maschi, hanno brandito le armi contro l’organizzazione terrorista di estremisti islamici.

CITTÀ SACRA

Per Berman, una combattente curda di 28 anni, Kobane andava difesa perché è una terra sacra per i curdi: “L’80% della vittoria di Kobane è avvenuta grazie alle donne. Il nostro slogan è ‘donne, vita e libertà’”. In un reportage della Bbc, Pervin Agri, 20 anni, dice che “prima di Kobane la gente non credeva nelle donne. Pensavano che fossimo inutili nella guerra contro Isis. Invece vincendo abbiamo dimostrato che non è così. Le donne lottano e proteggono. Le donne daranno vita ad una nuova generazione a Rojava (Kurdistan siriano)”. Un’altra ragazza, Hasrad, ha raccontato alla Bbc che lottano “contro uomini che stuprano e vendono donne. Saremmo capaci di suicidarci per evitare di essere schiave. Qui non sono libera, ma lotto e resisto per esserlo”.

KOBANE, LA VITTORIA DELLE DONNE CURDE CONTRO ISIS. LE FOTO


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