Non è più sopportabile la demagogia da quattro soldi dei tanti Landini. Alla trasmissione “Di martedì” su La7 continua con questa storia del 3 per cento, tutti ladri evasori, criminali che devono essere sbattuti in galera. Esistono solo i buoni, i dipendenti pubblici e privati, e i cattivi, la gran parte degli imprenditori salvo quelli “illuminati” che fiancheggiano la sinistra-sinistra.
È una rappresentazione sbagliata e ipocrita della realtà. Benedetto Croce diceva che esiste la disonestà materiale (il corrotto, l’evasore), ma anche quella intellettuale. Quella dei Landini corrisponde sicuramente alla seconda definizione. Basta fare qualche esempio concreto per capire che le cose stanno in maniera diversa e che il fenomeno dell’evasione riguarda anche i lavoratori dipendenti.
Un insegnante che ha un imponibile supponiamo di 50.000 euro, fra stipendio pubblico, casa in proprietà e altri compensi per attività editoriali o affini, e paga 20.000 euro di tasse, fa anche lezioni private in nero (chi le fa, e sono molti, le fa sempre in nero) per le quali incassa 4.000 euro all’anno e sulle quali dovrebbe pagare 1.400 euro di tasse.
Il 3 per cento dell’imponibile è 1.500, quella è la soglia sotto la quale per la norma del decreto fiscale eviterebbe il penale e la galera, sarebbe invece costretto a pagare 2.800 di sanzione amministrativa. Ha frodato il fisco? Ebbene sì, allora paghi. In Italia lo fanno in tanti, purtroppo, non solo Berlusconi. Merita il penale? Quanti sono in Italia gli insegnanti che fanno lezioni private in nero? Qual è l’interesse dello Stato? Sanzionare e incassare più soldi o ingolfare i tribunali con cause ridicole? Non si riesce a capire che è più che ragionevole la proposta del Governo.
Lo stesso esempio si potrebbe fare per tanti altri lavoratori dipendenti del pubblico. Vogliamo parlare dei medici e degli infermieri? Ma anche del privato. Vogliamo parlare dei tanti lavoratori stagionali che percepiscono l’assegno di disoccupazione e fanno altri lavori durante l’inverno? E potremmo fare altri mille esempi.
Questa storia che l’Italia si divide tra lavoratori dipendenti, tutti onesti, e imprenditori e partite IVA, il cui unico obiettivo è frodare il fisco, non è più sopportabile. Anche il discorso sul 3 per cento che sarebbe l’autorizzazione ad evadere fino a quella soglia è sommamente falso. Non c’è nessuno sconto anzi, la sanzione è più pesante di prima e quindi non conviene evadere. Così funziona una deterrenza credibile. Questa è la realtà.
Sergio Pizzolante, deputato del Ncd
Sergio Gambini, ex parlamentare DS