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Marion Cotillard, essenza del gusto francese

Parigi di notte, Marion Cotillard con la it bag  Lady Dior sembra la divinità della Francia: il gusto. L’attrice è la quintessenza della pariginità e nello stesso tempo è una francese atipica, parla un inglese fluente senza accenti sull’ultima sillaba.

Racconta in un’intervista a Elle France di essere sensibile al sogno americano e di aver sentito l’esigenza di offrirsi uno stage di inglese a New York dopo aver recitato in Big Fish di Tim Burton. Quando ha ricevuto l’oscar come migliore attrice nel 2008 con il film La Môme , il titolo originale, nome con cui la cantante debuttò nel 1935, tradotto per il resto del mondo in La vie en rose, ha canticchiato emozionata la bellissima canzone di Edith Piaf  Padam Padam e pare sia stata scelta dal regista Olivier Dahan anche  per la straordinaria somiglianza del suo sguardo con quello della cantante.

Si è calata talmente nel ruolo di Edith Piaf che nel 2011 ha chiamato il figlio, avuto dal suo compagno il regista e attore Guillaume Canet, Marcel, come Marcel Cerdan il tragico amore di Edith Piaf, campione dei pesi medi di Casablanca, morto in un incidente per aver preso l’aereo dopo una telefonata di Edith che pare gli avesse detto “prendi l’aereo, se prenderai la nave avrò tempo di morire, mi manchi troppo”. Anche nel film di Rob Marchal Nine adattamento di 8 e ½ di Federico Fellini è un piacere vedere la Cotillard ballare e cantare Take it all  nel ruolo di Luisa.

L’attrice non ama raccontare la sua vita privata, pur essendo considerata con Guillaume Canet una delle coppie più glamour di Francia.

Quando le chiedono cosa significa essere filmata dal proprio compagno lei risponde di essere impressionata dall’energia che lui spende nel cercare di mettere ogni attore a proprio agio e non pensa di essere trattata diversamente dagli altri. La loro complicità e amicizia è nata molto prima dell’inizio ufficiale della loro storia, nel 2007 dopo che Canet ha divorziato da Diane Kruger, e sembra perfettamente rappresentata dal film del 2003 dove recitano entrambe  Jeux d’enfants, tradotto in Italia Amami se hai coraggio, che è la storia surreale di un’amore fatto di complicità e di sfide, di due amici che finiscono per amarsi.

Bellissimo il film di Guillaume Canet Les petits mouchoirs, tradotto inspiegabilmente Piccole bugie tra amici,  dove recita  la Cotillard insieme ad un cast di bravissimi attori che palesemente sono amici anche nella vita e si divertono a recitare insieme. Ci sono, tra gli altri, François Cluzet, indimenticabile protagonista del campione di incassi Intouchables, Quasi amici in Italia, e Jean Dujardin,  vincitore del premio oscar come miglior attore per il film The Artist, anche se in questo film ha un incidente nella prima scena e il suo bel volto lo vediamo solo in un breve flash back.

Ora Marion Cotillard è candidata all’oscar come migliore attrice protagonista per la sua interpretazione, definita da lei stessa come una delle migliori, nel film Due giorni e una notte di Jean-Pierre e Luc Dardenne. Ha un ruolo tragico, che riesce a interpretare con una spontaneità nata anche dalle lunghissime ripetizioni delle riprese e dei piani sequenza. Abbiamo adorato l’intensità nel pronunciare quella frase verso il suo capo reparto che ha provocato il suo licenziamento “non hai cuore”.

Anche se non sembra essere la favorita, accanto a Julianne Moore in Still Alice, Felicity Jones in La teoria del tutto, Rosamund Pike in Gone Girl  e Reese Witherspoon in Wild, il 22 febbraio tiferemo per lei.

 


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