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Che succede a New York nel real estate?

Come Milano anche New York non passa mai di moda per chi ha a cuore gli investimenti immobiliari. Già, perché nella Grande Mela, superate le turbolenze della febbre immobiliare che ha acceso la miccia della crisi americana deflagrata nel 2008, si stanno aprendo nuove occasioni per chi ha intenzione di investire, complice una favorevole congiuntura internazionale. A raccontarlo a Formiche.net è Andrea Pedicini di Capital Realty Investors, che da anni opera nel settore immobiliare a New York.

PREZZI IN CRESCITA

“Come Milano anche New York è oggi un’isola felice”, racconta Pedicini, perché “mentre tra il 2008 e il 2010 i prezzi sono crollati un po’ ovunque negli Stati Uniti, a New York l’effetto è stato decisamente mitigato”. Proprio come nel capoluogo lombardo. Anzi, negli ultimi due anni, i prezzi sono aumentati notevolmente. In particolare, afferma Pedicini, “da gennaio 2013 a dicembre 2014 i prezzi medi dei condomini a Manhattan sono cresciuti del 26%.” Una corsa destinata a confermarsi anche nel 2015, seppur in maniera più lieve, intorno al 4,9%. E che non rappresenta affatto un ostacolo alle compravendite, secondo Pedicini.

VENDITE LAMPO

“Investire in immobili a New York, infatti, è sempre un’opportunità”, assicura Pedicini, “a patto, certo, che siano chiari la propensione al rischio e l’orizzonte temporale dell’investimento”; semmai, la difficoltà maggiore è connessa al fatto che “chiunque voglia investire a New York deve disporre di liquidità immediata”. In questo particolare momento, poi, “in cui l’offerta di proprietà immobiliari è piuttosto anemica”, aggiunge Pedicini, “chiunque voglia acquistare, deve essere, al tempo stesso, paziente e veloce”. Paziente nell’individuare la proprietà giusta, veloce nel concludere la trattativa. Un immobile o un appartamento messo sul mercato a New York, infatti, viene venduto mediamente in 54 giorni di tempo. Che è molto meno di quanto occorra il più delle volte per ottenere un mutuo dalla banca.

I VANTAGGI DEL TAX EXCHANGE

Ma è soprattutto chi ha intenzione di vendere che in questi giorni può fare affari. Perché, “non solo si vende molto in fretta, portando peraltro a casa plusvalenze interessanti per chi ha acquistato quando i prezzi erano più bassi, ma c’è anche la possibilità, per chi volesse reinvestire i capitali derivati dalla vendita, di sfruttare tutti i vantaggi offerti dal Tax Exchange”. Ovvero la possibilità di differire il pagamento delle tasse sul guadagno derivante dalla vendita di un immobile, posseduto da almeno un anno, alla successiva compravendita, a patto che s’identifichi un altro immobile negli Stati Uniti entro 45 giorni e lo si acquisti entro i 6 mesi successivi.

COME IN BORSA

È una situazione che potrebbe fare gola a chiunque abbia investito 15, 10 o anche solo 5 anni fa e che ora, a meno che non preferisca tenere l’immobile, potrebbe far fruttare quell’investimento. Un po’ come quando si vende un’azione che ci si aspetta abbia terminato la sua profittevole corsa. Ipotesi da considerare a maggior ragione oggi che l’euro non è più così forte sul dollaro come qualche anno fa e che rafforza eventuali plusvalenze”.



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