Contesto politico. La deposizione del presidente Morsi a luglio 2013 ha portato alla costituzione di un governo tecnico di transizione. I Fratelli Musulmani, partito dell’ex presidente, sono stati dichiarati fuori legge. Una nuova costituzione è stata approvata a larga maggioranza con un referendum tenutosi a gennaio 2014, la cui partecipazione è stata tuttavia limitata.
La nuova Carta introduce aspetti di maggior laicità rispetto al testo adottato durante la presidenza Morsi, ma al contempo istituzionalizza l’influenza dell’esercito sulla gestione politica del paese. Le elezioni presidenziali di giugno 2014 sono state vinte, con il 97% dei voti, dal generale al-Sisi. Sono attese per il primo semestre 2015 le elezioni parlamentari.
L’estromissione dei Fratelli Musulmani dal governo ha rafforzato i legami politico-economici con i paesi del Golfo. Contesto economico. Anche nel 2014 la crescita economica risente delle instabili condizioni politiche. I contributi di turismo e investimenti diretti esteri (principali fonti di sviluppo) all’economia del paese hanno subito una significativa riduzione a seguito degli eventi politici nel paese. Il piano di aiuti da USD 18 miliardi dai paesi del Golfo ha contribuito alla stabilizzazione economica nel breve termine. Le riserve valutarie, calate di oltre il 50% rispetto ai livelli ante-2011, mostrano segnali di ripresa grazie all’afflusso di aiuti dai paesi GCC.
Contesto finanziario. Il settore bancario è fortemente esposto sul debito pubblico, pari al 44% del totale degli assets bancari (era il 26% nel 2010). Il settore bancario è tuttavia sostenuto dall’ammontare dei depositi, pari al 83% degli assets del settore e alimentati dal flusso di rimesse estere. Il dato in miglioramento sui non performing loans (al 9,3% a marzo) è sottostimato a causa dei programmi di rifinanziamento e ristrutturazione dei crediti in sofferenza.
Contesto operativo. Il governo intende incoraggiare gli investimenti esteri nel paese. La Banca Centrale, costretta a misure restrittive sui trasferimenti valutari per limitare il crollo delle riserve, sta mostrando segnali di una graduale normalizzazione degli scambi valutari per le imprese estere. Le difficoltà economiche e la dipendenza dal supporto finanziario internazionale rappresentano delle criticità sulla solvibilità dello stato.
RAPPORTI CON L’ESTERO: INVESTIMENTI, OPPORTUNITA’ E INTERSCAMBIO
Bilancia dei pagamenti. Il ritardo nella ripresa degli afflussi turistici congiuntamente al dato relativamente debole delle esportazioni e l’aumento delle importazioni sono alla base dei saldi negativi delle partite correnti. Gli IDE sono in lenta ripresa dopo il crollo del 2011.
Settori di opportunità. Il settore delle costruzioni, mantenutosi piuttosto stabile anche successivamente alla rivoluzione, presenta opportunità di investimento per le imprese estere. L’industria delle telecomunicazioni è uno dei settori maggiormente in crescita nel paese, con margini di sviluppo ulteriore nel futuro. Buone prospettive anche dal settore dell’energia dove sono previsti ingenti investimenti per far fronte al deficit energetico che interessa il paese.
Commercio e presenza italiana. L’Italia è uno dei principali partner commerciale del paese. Il saldo commerciale presenta un netto positivo per l’Italia. Nel 2013 il volume di merci italiane esportate nel paese nordafricano è stato pari a EUR 2,84 miliardi, in leggero calo rispetto ai 2,86 del 2012. Le importazioni italiane dall’Egitto sono invece diminuite del 18,4% rispetto al 2012, fermandosi a EUR 1,87 miliardi. Beni principali dell’export italiano sono meccanica strumentale, prodotti energetici raffinati e chimici. Le importazioni riguardano invece prodotti estrattivi, metalli di base e prodotti petroliferi raffinati. Nel parziale gennaio-ottobre 2014 l’export italiano è aumentato del 4,9% sullo stesso periodo 2013; le importazioni dall’Egitto sono aumentate del 39,9%.