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Inps, le nostre pensioni sono diritti sudati e non privilegi rubati

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

La prima e la seconda parte degli approfondimenti si possono leggere qui:

Pensioni Inps, ecco perché gli ultimi atti sono incostituzionali

Pensioni, perché la riforma di Boeri è improponibile

Ancora una volta verrebbero calpestati tutti i principi costituzionali anzidetti ed inoltre sarebbe veramente irrituale una retroattività dell’efficacia di una norma di legge successiva, quantomeno per ridefinire il meccanismo di calcolo di una pensione già liquidata secondo le regole vigenti nel tempo, e quindi sarebbero da attendersi interventi censori da parte dei giudici costituzionali, che sono già regolarmente intervenuti laddove sono stati intaccati i principi di adeguatezza delle pensioni, di rispetto dei diritti quesiti, di ragionevolezza e proporzionalità, ecc.

Tutti i provvedimenti sulle pensioni in godimento, in particolare sulle pensioni cosiddette “d’oro”, vengono giustificate con la necessità di ridurre il nostro debito pubblico.
E tuttavia, anziché ricorrere ad interventi illegittimi e di sicura inefficacia (anche in termini quantitativi), bisogna ricordare al Governo ed al Parlamento non solo la possibilità, ma anche la necessità ed il dovere, di intervenire con provvedimenti urgenti per: 1) debellare corruzione ed evasione, veri mali del nostro Paese; 2) ridurre i costi della politica, che vivono in simbiosi con la corruzione e l’evasione; 3) eliminare i privilegi previdenziali, cioè quelli che determinano vitalizi o pensioni, questi sì “d’oro”, perché non hanno alla base una vita di contributi e di lavoro; 4) separare la gestione previdenziale da quella assistenziale in capo all’INPS.

Infine, attendono ancora un intervento di giustizia le pensioni di reversibilità al fine di ridurre l’entità degli attuali abbattimenti in base al reddito del beneficiario superstite, infatti l’aliquota di base della reversibilità (60%) può ridursi fino al 30%, misura improponibile ed ingiustificata a rigor di logica e nell’ottica della tutela dei diritti della famiglia, anch’essi tutelati dalla nostra Costituzione.

Sui principi e sui valori anzidetti non si può balbettare, od accettare compromessi indecorosi, posizione che a nome della FEDER.S.P.eV. siamo chiamati a, ed onorati di, portare avanti, ben consapevoli che le nostre pensioni sono diritti “sudati”, non privilegi “rubati”.

Michele Poerio, Presidente nazionale FEDER.S.P.eV.

Carlo Sizia, Comitato direttivo FEDER.S.P.eV.



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