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Ecco cosa nascondono le nuove minacce dell’Isis all’Occidente

«We want Paris before Rome»: l’Isis torna a minacciare l’Occidente. Lo fa con un audio-messaggio del portavoce dello Stato Islamico, Abu Muhammad al-Adnani, considerato il più stretto collaboratore del “califfo” al Baghdadi nonché il portavoce dello Stato Islamico. «Se l’Occidente e gli Stati Uniti vogliono le roccaforti dell’Isis, l’Isis vuole Parigi, Roma e l’Andalusia, dopo aver fatto esplodere la Casa Bianca, il Big Ben e la Torre Eiffel», si sente nella clip scovata anche stavolta da Site Intelligence Group, il sito che monitora l’attività online e sui social media dei più pericolosi gruppi jihadisti.

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SMENTIRE LA PERDITA DI TERRENO IN IRAQ

A differenza dei messaggi diffusi in precedenza, in questo l’Isis sembra avere un duplice e fondamentale scopo. In primis, smentire le notizie circolate negli ultimi giorni secondo cui lo Stato Islamico starebbe perdendo terreno soprattutto in Iraq, dove la controffensiva delle truppe locali sarebbe molto vicina alla riconquista della città simbolo di Tikrit. «Si tratta di report esagerati», afferma al-Adnani, forse anche nel tentativo di spronare i propri militanti a non cedere, e a restare uniti di fronte allo sfaldamento che si starebbe verificando all’interno dell’Isis.

RIBADIRE L’ALLEANZA CON BOKO HARAM

In seconda istanza, l’obiettivo dell’audio-messaggio è quello di confermare ufficialmente e in maniera plateale l’alleanza con Boko Haram, l’organizzazione terroristica jihadista diffusa nel nord della Nigeria e nota anche come “Gruppo della Gente della Sunna per la propaganda religiosa e il Jihad”, lodando i suoi vertici per l’impegno preso di combattere al fianco dello Stato Islamico. «Il nostro califfo, Dio lo salvi, ha accettato la promessa di lealtà dei nostri fratelli di Boko Haram, per questo ci congratuliamo con i nostri fratelli jihadisti dell’Africa occidentale», afferma al-Adnani.

Una collaborazione di cui alcuni esperti occidentali non sono però sicuri, tant’è che si sta continuando a lavorare per verificare la veridicità delle dichiarazioni trapelate nei giorni scorsi dalla Nigeria. Ma che si tratti di verità o meno, lo Stato Islamico sa perfettamente che minacciare l’insorgere di uno scenario in cui tutti i gruppi dell’estremismo islamico sono uniti per la guerra santa – già qualche timido segnale c’è e lo testimoniano l’alleanza con molti gruppi legati ad al Qaida dalla penisola arabica alla Libia, o con il gruppo Khorasan che opera in Siria – non può che far presa sulle paure e la sensibilità dell’Occidente.

MINACCE ALLE CAPITALI OCCIDENTALI, A EBREI E CRISTIANI

Anche in questo caso, il messaggio della durata di circa mezz’ora è condito dalle solite intimidazioni e dai soliti avvertimenti nei confronti delle principali capitali occidentali: Parigi, Roma, Londra e Washington. Non mancano anche minacce a tutti gli ebrei e i cristiani del mondo. L’ultimo messaggio del portavoce dell’Isis risale al 26 gennaio scorso, quando lodò l’alleanza del gruppo qaedista Khorasan e fece appello «all’azione dei lupi solitari» in Occidente.

L’USO DI BOMBE AL CLORO

Nel frattempo i guerriglieri dell’Isis starebbero adoperando bombe al cloro nei loro attacchi, L’agente chimico, che diffonde nell’aria un caratteristico fumo arancione, non è pericoloso come i gas nervini ed è usato in ordigni artigianali in quantità quasi mai letali, almeno non quanto le esplosioni stesse, per provocare il terrore tra i soldati e i civili iracheni. La conferma dell’utilizzo di questo tipo di bombe da parte dello Stato Islamico, arriva da fonti ufficiali irachene, che si sono basate sulle immagini della Bbc, disponibili online sul sito stesso dell’emittente britannica.



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