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Libia, ecco cosa pensa il generale Danilo Errico

Qualora il governo italiano autorizzasse una missione militare in Libia, l’Esercito è pronto a partire. Dal 20 febbraio scorso a capo dello Stato maggiore dell’Esercito italiano, il generale Danilo Errico lo ha confermato nella sua prima intervista a seguito della nomina, pubblicata stamane dal Corriere della Sera.

LA CRISI LIBICA

Nella sua conversazione con Paolo Rastelli, l’alto ufficiale riferendosi alla crisi di Tripoli rammenta che “ci sono azioni diplomatiche in corso, la situazione è complessa, si sta cercando la costruzione di un consenso internazionale e ogni decisione dipenderà da questo consenso. Ma, ripeto, se il governo dovesse dare il via, noi siamo pronti“.

Errico precisa che “il tipo di intervento determinerà impiego, armamento, addestramento e composizione delle forze“. “Non si può dire al buio di cosa ci sarà bisogno. Dipende dalle scelte del governo e dal contesto internazionale in cui un’eventuale azione sarà inquadrata. Io posso solo assicurare che cercheremo di fare ciò che ci sarà chiesto“, aggiunge.

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Incalzato sui tagli di risorse alla Difesa, il generale commenta che “con la legge 244 del 2012 si è deciso di correggere la composizione della spesa militare e di portare progressivamente la forza dell’esercito a 90 mila uomini. L’impegno per il personale dovrà scendere al 50% delle risorse disponibili dal 70% attuale. Cercheremo di farcela“. E se dovessero sopraggiungere altre sforbiciate? “Vedremo cosa succederà“, evidenzia il capo di Sme. “Confido nel fatto che, se ci assegnano un compito, mi daranno le risorse necessarie per svolgerlo, anche in questo momento di crisi. Certo, dobbiamo usare al meglio quello che abbiamo senza sprechi“.

FORZA NEC

Per ora, rimarca Errico, gli sforzi sono concentrati soprattutto a migliorare la sicurezza del singolo soldato. Il riferimento è al cosiddetto “soldato futuro”, il progetto che vuole dotare ogni militare sul campodi una sofisticata apparecchiatura hi-tech. “Il costo del soldato futuro (30mila euro cadauno circa, ndr), o meglio Forza Nec (Network enabled capability, capacità di operare in rete) comprende l’ammodernamento di tutte le componenti dell’esercito, non solo la dotazione del soldato. In questo modo sarà possibile scambiare dati operativi sul campo con tutti gli eserciti Nato. Sono in corso valutazioni tecnico-tattiche con le industrie, vedremo i risultati“.

EXPO E GIUBILEO

Quanto all’operazione Strade sicure, che vedrà impiegati ulteriori uomini in due grandi eventi come l’Expo a Milano  e il Giubileo straordinario a Roma, Errico dice che “in questo momento impieghiamo 3.500 uomini, di cui 200 che pattugliano la terra dei fuochi in Campania. Si prevede di arrivare a 4.800 uomini e per l’Expo ci saranno altri 600 uomini dedicati solo alla manifestazione milanese“. I soldati, giura il capo di Sme, saranno in grado di fronteggiare qualsiasi pericolo, compreso un attacco terroristico, per il quale l’allerta è massima, soprattutto dopo le minacce dello Stato Islamico a Roma e al Vaticano. “Sono anni che le nostre forze pattugliano le strade e sono professionisti, hanno ricevuto un addestramento standard di base e lo hanno integrato grazie ai contatti ripetuti con le forze di pubblica sicurezza, non è che partiamo da zero. Direi che possiamo stare abbastanza tranquilli“. Le modalità d’intervento, aggiunge, “dipendono dalle prefetture e non sono tutte uguali, variano da presidio a presidio e sono concordate con le autorità di pubblica sicurezza. Se il Giubileo richiederà un impegno supplementare, siamo pronti a fare ciò che ci verrà chiesto“.

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