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Israele, ecco risultati e curiosità del voto

Benjamin Netanyahu ha vinto ieri le elezioni di Israele e si prepara al quarto mandato consecutivo. Nonostante i primi exit poll indicavano un pareggio, dopo le 10 di sera sono stati scrutati il 99,5% dei voti e il partito Likud si è assicurato il vantaggio sulla coalizione di centrosinistra, l’Unione Sionista di Isaac Herzog e Tzipi Livni (qui il ritratto di Formiche.net). Nessun partito ha mai conquistato la maggioranza assoluta (61 seggi) nella storia di Israele. La partecipazione degli elettori è stata del 71% ed è aumentata di quattro punti in relazione alle ultime elezioni del 2013.

GRANDE AFFLUENZA

Secondo i primi risultati pubblicati dal quotidiano israeliano Haaretz, il partito di Netanyahu ha conquistato 30 seggi sui 120, mentre Unione Sionista il centrosinistra 24. Per la prima volta, tutti i partiti arabi si sono raggruppati in un’unica coalizione, la Lista araba unita, conquistando 14 seggi. Ma hanno già annunciato che non vogliono nessuna nomina nel nuovo governo.

IL MAGO DELLE ELEZIONI

“Contro tutti i pronostici, abbiamo conquistato una grande vittoria! Formeremmo un governo forte e stabile che prenderà in considerazione le preoccupazioni sociali”, ha detto Netanyahu nel suo discorso. I sostenitori di Likud lo hanno ricevuto tra applausi chiamandolo “Mago, mago!”. Sebbene il giorno prima del voto il premier aveva sbandierato l’opzione della grande coalizione nazionale, offrendo al candidato Moshe Kahlon (qui il ritratto di Formiche.net) la nomina di ministro dell’Economia per guadagnare altri 10 voti.

ACCORDO DI GOVERNABILITÀ

Ora Netanyahu è più forte e non avrà bisogno di alleanze, secondo i principali osservatori. Comunque, ha detto che cercherà un’alleanza con i partiti di destra per formare un governo forte e stabile, per occuparsi della sicurezza e il benessere degli israeliani. Per Ynetnews l’accordo di governabilità arriverà entro tre settimane.

DIFFICILE AGENDA

Tra scandali di spreco, un conto in un paradiso fiscale e tensioni nei rapporti con il presidente americano Barack Obama, Netanyahu diventerà il primo ministro israeliano più longevo della storia, da sei anni al potere. Ma il mandato non sarà semplice: l’Unione europea e gli Stati Uniti vogliono lavorare sull’opzione “due popoli, due Stati” per risolvere il conflitto tra Palestina e Israele, mentre Netanyahu non ne vuole sapere. Intanto, gli israeliani sono più preoccupati per la situazione economica che per i negoziati di pace.

IL POST DI COLIAN

Ruth Colian, la prima donna ultraortodossa candidata al Parlamento (qui l’articolo di Formiche.net) non ce l’ha fatta ad entrare in Parlamento. In un post pubblicato su Facebook ha commentato i risultati e ha ringraziato in nome del partito B’Zhutan: “Mi dispiace che abbiamo perso le elezioni. Ma abbiamo vinto contro il silenzio e le ingiustizie. Abbiamo vinto. Ora non possono più ignorarci. Abbiamo vinto. Continueremmo. Questo è il seme della rivoluzione. Guardate questo post le prossime elezioni. Questo non è il fine, ma solo l’inizio”.



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