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Tutti i numeri della morettiana Finmeccanica

Esercizio 2014 di Finmeccanica con fatturato in crescita a 14,6 miliardi di euro (+7,1% rispetto all’anno precedente) e un utile netto positivo per 20 milioni di euro, nonostante la perdita di 50 milioni per gli effetti derivanti dall’uscita dal segmento autobus (Bredamenarini confluita nella newco Industria Italiana Autobus). Ecco di seguito i principali numeri del bilancio 2014 approvato ieri dal consiglio di amministrazione della società presieduta da Gianni De Gennaro e guidata dall’ad, Mauro Moretti.

ANNUNCI E RISULTATI

Numeri, quelli del bilancio 2014, migliori degli obiettivi precedentemente annunciati. Si è verificato infatti un aumento degli ordini: 1,6 miliardi di euro totali, 2 miliardi sopra alle previsioni e 630 milioni in più rispetto al 2013. I margini sono saliti del 23% a 1,08 miliardi, con un più 10% rispetto agli obiettivi. L’indebitamento è stabile a 3,9 miliardi rispetto a fine 2013, ma nell’anno in corso potranno essere contabilizzati i 600 milioni di benefici dalla vendita del settore Trasporti.

EXTRA HITACHI

I numeri di consuntivo per il 2014 ovviamente non tengono in considerazione le cessioni appena effettuate nel settore trasporti (la controllata Ansaldo Breda e il 40% del capitale sociale di Sts vendute ai giapponesi di Hitachi). Divisione, quella dei trasporti, come ricorda oggi il Corriere della Sera, “che negli ultimi esercizi aveva influito pesantemente sui risultati negativi di Finmeccanica e che ora invece permetterà di far registrare a bilancio per l’anno in corso un assegno di circa 810 milioni di euro con una riduzione dell’indebitamento prevista di 500 milioni”.

IL RUOLO DI AGUSTA WESTLAND

L’esercizio licenziato ieri conferma l’ottima performance di Agusta Westland, visitata recentemente dal premier Matteo Renzi, grazie ai maggiori ordinativi di elicotteri (+27 unità rispetto al 2013) e con un previsione di ricavi per l’anno in corso pari a 4,5 miliardi di euro. Risultati positivi anche per Selex Es – nota il Corriere – per effetto di alcuni contratti sul mercato interno ed export, che hanno portato il margine operativo lordo a 185 milioni di euro (71 nel 2013).

LA CHIOSA DI REPUBBLICA

“Di suo, in questo anno, Moretti ci ha messo una riorganizzazione della catena societaria che ha visto il passaggio di tutte le controllate nella holding, di fatto diventate delle divisioni gestite dal vertice del gruppo – ha scritto Luca Pagni di Repubblica – Questo ha comportato un taglio di manager e di dirigenti che ha portato a una riduzione di costi. Una semplificazione che culminerà con la scelta di un nuovo nome per Finmeccanica. Così come altre risorse dovrebbero arrivare dalla vendita in toto o in parte delle attività dell’americana Drs, con una scelta che verrà presa entro fine anno”.

I NUMERI DEL SOLE

“Finmeccanica archivia il 2014 con una perdita netta di competenza di 31 milioni di euro nel bilancio consolidato, rispetto a un utile di 28 milioni nel 2013”, scrive Gianni Dragoni del Sole 24 Ore.

ECCO IL COMUNICATO COMPLETO DI FINMECCANICA

L’esercizio 2014 ha evidenziato una significativa inversione di tendenza nell’andamento del Gruppo Finmeccanica, con risultati significativamente superiori sia rispetto alle previsioni che rispetto al precedente esercizio sotto tutti i profili, con particolare riferimento all’andamento commerciale e alla redditività, che registra una crescita rispetto al 2013 superiore al 20% a livello di EBITA e superiore a 700 milioni di euro sia a livello di EBIT che di Risultato Netto Ordinario.

A tale andamento si aggiungono positive evoluzioni anche nei primi mesi del 2015, caratterizzati dal raggiungimento di un importante accordo con Hitachi finalizzato a consentire l’uscita del Gruppo dal settore Trasporti, che negli ultimi esercizi aveva pesantemente inciso sui risultati complessivamente negativi di Finmeccanica. Tale accordo, siglato il 24 Febbraio 2015, prevede il trasferimento a Hitachi delle quote detenute da Finmeccanica in Ansaldo STS (pari a circa il 40% del capitale sociale) e delle attività condotte da AnsaldoBreda nel segmento del materiale rotabile, con esclusione delle attività di revamping, di minore rilevanza, che rimarranno nel perimetro di Finmeccanica.

Per tali attività Finmeccanica incasserà un corrispettivo pari a circa 810 milioni di euro, soggetto a meccanismi di aggiustamento prezzo, con una riduzione dell’Indebitamento Netto di Gruppo stimabile preliminarmente in 500 milioni circa, cui si aggiungeranno ulteriori benefici derivanti dal deconsolidamento del maggior indebitamento che tali attività avrebbero generato nel 2015, per ulteriori 100 milioni.

L’uscita dal settore Trasporti, oltre ad offrire alle attività coinvolte la possibilità di essere integrate in un gruppo di dimensioni mondiali, con competenze specifiche nei relativi settori, permetterà al Gruppo Finmeccanica di concentrare le proprie risorse nei settore core dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza, secondo le direttrici strategiche individuate nel Piano Industriale 2015-2019 approvato dal Consiglio di Amministrazione il 27 gennaio 2015.

Il Piano prevede, infatti, un deciso turn-around rispetto al passato, attraverso due filoni principali:  il rafforzamento industriale, sia attraverso interventi mirati alla riduzione dei costi e, soprattutto, all’efficientamento dei processi industriali chiave (ingegneria, produzione e supply chain) che, allo stesso tempo, attraverso la definizione di un portafoglio prodotti capace di amplificare le competenze del Gruppo e ridurre la dispersione di risorse in attività non core e poco profittevoli;  lo sviluppo, attraverso la concentrazione nelle attività dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza, la· razionalizzazione del portafoglio prodotti ed il riposizionamento strategico nei settori core ne quali il Gruppo dispone delle migliori competenze, anche in un’ottica di maggiore integrazione e sempre crescente internazionalizzazione. La realizzazione di tale Piano, sulla quale si concentreranno gli sforzi del Gruppo nel corso del 2015, vede quale passo fondamentale l‘implementazione del nuovo modello organizzativo e operativo del Gruppo. Il nuovo modello, presentato al Consiglio di amministrazione nel Giugno 2014, rappresenta un momento di forte discontinuità, sia sotto il profilo organizzativo che di missione, ed un elemento fondamentale nel percorso evolutivo intrapreso da Finmeccanica da holding di gestione di diverse società operative giuridicamente separate a società unica. Come operatore industriale, la nuova Finmeccanica avrà il pieno controllo sulle proprie attività operative, potendo gestire in maniera maggiormente integrata i processi industriali, i rapporti con i clienti e con la supply chain, ed in maniera più dinamica ed efficace gli investimenti, con maggiori trasferimenti di tecnologie e prodotti all’interno del Gruppo. Potrà inoltre competere in un mercato globale sempre più complesso, partendo da una struttura finanziaria maggiormente equilibrata.

Nel dettaglio, i risultati del 2014 (che includono anche il contributo delle attività nel settore Trasporti oggetto del citato accordo) evidenziano:

Ordini: pari a 15.619 milioni di euro, superiori di 560 milioni rispetto al 2013 e per più di 2 miliardi rispetto alle previsioni originariamente fornite.  Portafoglio ordini: pari a 38.234 milioni di euro, che assicura al Gruppo una copertura superiore a due anni e mezzo di produzione equivalente.

Ricavi: pari a 14.663 milioni di euro, +7,1% rispetto al 2013.

EBITA: positivo per 1.080 milioni di euro, in significativa crescita (+23%) rispetto agli 878milioni del 2013 e superiore per più del 10% rispetto alle previsioni. EBITA superiore al miliardo di euro nell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza.

EBIT: positivo per 692 milioni di euro, rispetto ai 14 milioni negativi del 2013 per effetto,· unitamente al miglioramento dell’EBITA, di un deciso decremento di costi di ristrutturazione e, in particolare, delle partite non ricorrenti.

Risultato netto ordinario: positivo, per la prima volta dal 2010, per 70 milioni di euro, in miglioramento di 719 milioni rispetto ai 649 milioni negativi del 2013.

Risultato netto: positivo per 20 milioni di euro nonostante la perdita di 50 milioni per gli effetti derivanti dall’uscita dal segmento autobus nel settore Trasporti. I 74 milioni positivi del 2013 avevano beneficiato di utili derivanti dalla dismissione di Ansaldo Energia e delle attività motoristiche di Avio per complessivi 723 milioni.

Indebitamento netto di Gruppo: pari a 3.962 milioni di euro, in linea con il livello registrato a fine 2013.

Free Operating Cash Flow (FOCF): negativo per 137 milioni di euro, in miglioramento di 83· milioni rispetto ai 220 milioni negativi del 2013 e superiore alle previsioni, nonostante l’effetto dell’intervenuta escussione delle garanzie relative al contratto indiano del settore Elicotteri per 256 milioni. Al netto di tale impatto, il FOCF sarebbe risultato positivo per 119 milioni



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