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Cambiare conto corrente con il Decreto Popolari

Approvato dal Senato il Decreto Popolari: cambiare conto corrente sarà più semplice con un solo modulo e zero spese.

Presto cambiare conto corrente potrebbe divenire un’operazione ancora più semplice grazie al Decreto Popolari che riduce le incombenze burocratiche e le spese per coloro che scelgono di amministrare i propri risparmi attraverso un’altra banca. Del resto ricorrere ad un conto per gestire in sicurezza il denaro, accreditare lo stipendio e gestire il pagamento delle utenze è una consuetudine molto diffusa, ma per ridurre costi di gestione e delle varie operazioni effettuate è sempre consigliabile individuare le proposte più competitive predisposte dalle banche. Informandosi su Fineco e i suoi prodotti, su Che Banca, IWBank ed altri istituti di credito è possibile selezionare velocemente le soluzioni maggiormente vantaggiose.

Il Decreto Popolari approvato in Senato senza modifiche in data 18 marzo è al momento in attesa del voto finale. Con ogni probabilità il decreto sarà convertito in legge proprio in queste ore ma le nuove normative non saranno operative prima di giugno: per mezzo di un emendamento votato alla Camera le banche avranno tre mesi di tempo per adeguarsi. Vediamo di seguito i principali provvedimenti del decreto.

 

La riforma delle Banche popolari

Si tratta dell’articolo n.1 del decreto, ovvero quello che ha sollevato le maggiori critiche nelle ultime settimane. Concretamente l’attivo delle banche popolari non potrà essere superiore agli 8 miliardi di euro, le banche che attualmente li superano – ovvero dieci istituti – si trasformeranno in Spa.

 

Tempi certi per cambiare conto corrente

Veniamo alla norma di maggiore interesse per i consumatori. Ai clienti bancari (e a quelli degli istituti affini come ad esempio le Poste) dovrà essere garantita la portabilità del conto corrente entro 12 giorni lavorativi. Il decreto prevede che nessun onere economico debba essere a carico del correntista che ha diritto a cambiare conto corrente senza difficoltà burocratiche e trasferendo automaticamente domiciliazione delle utenze, addebiti ricorrenti e così via. Concretamente sarà sufficiente recarsi presso la banca prescelta e compilare un unico modulo. Gli istituti che non si adegueranno o registreranno inadempienze ai danni dei correntisti dovranno versare loro un indennizzo, che sarà in seguito definito da un decreto ministeriale.

 

Agevolazioni alle Pmi innovative

Tra le altre misure il Decreto Popolari introduce il concetto di Pmi Innovativa. Così come previsto dalla raccomandazione europea tali aziende (con meno di 250 dipendenti e 50 milioni di fatturato) avranno diritto ad agevolazioni, semplificazioni ed incentivi fiscali. Saranno erogati 7 milioni di euro per il 2015, 39,6 milioni di euro per il 2016 e 26,9 milioni di euro annui dal 2017.

 

Che cos’è il Patent Box?

Si tratta di un’agevolazione introdotta dall’articolo 5 del decreto che, in sintesi, esclude dall’ammontare del reddito complessivo fino al 50% dei redditi derivanti dall’impiego di proprietà intellettuali o industriali, marchi d’impresa equivalenti ai brevetti, ma anche processi, formule e informazioni acquisiti per mezzo di una formazione sul campo nei settori industriale, commerciale o scientifico.



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