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Lo scivolone dell’Huffington Post sulla Germania

Oggi ho letto un articolo di Angela Mauro su Huffington Post dal titolo: “incidente Germanwings, il lato fragile di Angela Merkel: Germania ferita nell’orgoglio della perfezione industriale“. Insomma, di titoli assurdi se ne leggono spesso, ma questo è proprio uno scivolone abbastanza imbarazzante.

Ad un certo punto si legge: “quello di Angela e della sua Germania, scoperta fragile e umana da un incidente che nessuno avrebbe messo nel conto nel paese che arriva sempre primo, si mostra sempre forte, ha fatto dello sforzo di rialzarsi dalla Seconda Guerra Mondiale una mission perenne che punta alla perfezione“.

E poi ancora: “ma anche il timore più che l’imbarazzo, la paura più che la vergogna di vedere colpito il gioiello della corona: l’aviazione civile tedesca, la Lufthansa“.

A cui segue un po’ di Gossip assurdo e fuori luogo: “questo non mi sorprende – ci dice ancora Constanze Reuscher – Merkel è stata catapultata dalla storia nelle vesti di leader, ma in realtà è una persona dolcissima, sorridente, ama chiacchierare, non è altezzosa, tutto il contrario, morbida, curiosa…”.

Mi viene da chiedere: ma cosa cavolo scrivi? 

Che sia stato un errore umano o un difetto tecnico non lo si sa ancora. Occorrono ancora giorni se non settimane prima di avere dei risultati attendibili dalla scatola nera, recuperata danneggiata, e quindi mi chiedo se in questo caso si voglia essere giornalisti per raccontare fatti di cronaca attenendosi a ciò che c’è o se ci si improvvisa narratori o favolisti.

In secondo luogo, e per me è il punto ancora più importante, la Germania, cara Angela Mauro, non piange e non si dispera per un fantomatico errore tecnico che andrebbe a ledere l’immagine di “perfezione industriale” del Paese, ma perché 150 persone hanno perso la vita, decine e decine di famiglie vivono un dolore atroce aggravato dal fatto che i corpi dei loro cari sono sparpagliati sulle Alpi alla mercé dei lupi come nel peggiore dei film horror. E soprattutto piange le numerose giovani vite spezzate in questo viaggio, una classe di sedicenni era su quel volo, così come uomini, donne, anziani e bambini.

Ora, è troppo chiedere di riflettere prima di scrivere un titolo simile e pure certi contenuti?

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