In questi giorni l’esecutivo ha pubblicato sullo sconosciuto sito web “www.ripam.it” le procedure per concorrere alla manifestazione d’interesse (non un vero e proprio bando) per i due incarichi come commissari Consob. E già il sistema di reclutamento assume un’aria esoterica giacché non è chiaro in che modo un signore informato del comunicato di Palazzo Chigi (quello che annunciava la selezione “aperta a tutti” per la Consob) possa essere indirizzato verso “www.ripam.it”: un’illuminazione, lo Spirito Santo, la dritta di un amico (come nel caso di chi scrive)?
Senz’altro non una comunicazione allegata al comunicato governativo. Nella civile Gran Bretagna, simili procedure sono annunciate da un trafiletto pubblicitario pubblicato su un giornale economico (spesso The Economist) che precisa anche il nome della società di ricerca del personale incaricata della selezione, indicando in dettaglio le caratteristiche professionali richieste e garantendo la riservatezza dell’intera procedura. Non è noto chi scrutinerà le manifestazioni d’interesse né in che modo.
Inoltre non è esplicitamente garantita la riservatezza, ciò che rappresenta un limite maggiore dell’attuale selezione. Difficile immaginare che quanti sono attualmente occupati in un incarico privato, con posizioni di responsabilità, possano serenamente accettare il rischio che il loro nome sia pubblicato in una lista di candidati, compromettendo i rapporti nel loro attuale posto di lavoro. Infine il format di www.ripam.it chiede agli interessati di indicare le loro “linee programmatiche”, manco fossero presidenti del consiglio incaricati.
(la versione integrale dell’articolo si può leggere qui, dal sito Inpiù)