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Carte di credito e prepagate nel nuovo Isee 2015

Nuovo modello Isee 2015: sarà obbligatorio dichiarare anche le carte di credito e le carte prepagate includendo giacenza media e saldo al 31/12

Utilizzare una carta di credito o una prepagata per gestire consumi personali e transazioni elettroniche è un’abitudine comune a molti clienti bancari. Per mezzo di una carta di pagamento è possibile effettuare operazioni allo sportello Atm, pagare tramite Pos, fare compere sulle piattaforme di e-commerce e gestire i pagamenti in tutta sicurezza. Recentemente l’Ue ha fissato nuovi tetti per le commissioni delle carte di credito. Questo significa che la percentuale massima di commissione è stata fissata allo 0.2% del valore della transazione per le carte di debito ed allo 0.3% per le carte di credito. Tali misure avranno valore effettivo sin da subito per le transazioni transnazionali, mentre i singoli Paesi avranno fino a 5 anni di tempo per adeguarsi.

 

La Dichiarazione sostitutiva unica

Al contrario sarà necessario provvedere alla dichiarazione delle carte di credito e delle carte prepagate ricaricabili sin da quest’anno. Con l’introduzione del nuovo modello Isee 2015, ovvero con la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), i contribuenti dovranno indicare sia le carte di credito con un codice Iban e funzione di conto corrente che le prepagate.

L’Inps ha fatto sapere che le carte di credito vanno indicate nel quadro FC2 sez. I, codice 01, indicando sia il saldo al 31 dicembre 2014 che la giacenza media. Le carte prepagate ricaricabili senza Iban e senza funzioni di conto corrente vanno indicate nel quadro FC2, sezione II, con il codice 99.

 

Come dichiarare l’Isee 2015

Per effettuare la dichiarazione Isee è possibile rivolgersi ad un centro CAF che provvederà ad effettuare le procedure on line e trasmettere le informazioni ad una specifica banca dati.

In alternativa i cittadini posso provvedere autonomamente alla compilazione della Dsu scaricando i moduli sul sito dell’Inps. Nella dichiarazione sostitutiva unica sarà necessario indicare i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali.

Verranno effettuati dei controlli incrociati in base alle informazioni già contenute negli archivi del Fisco e dell’Inps, rendendo così – in teoria – più facile scovare i furbetti che dichiarano il falso.

 

Come calcolare la situazione patrimoniale

La novità principale del nuovo Isee riguarda la definizione delle varie tipologie di reddito che contribuiscono a definire la situazione patrimoniale.

Ricordiamo che a partire da quest’anno sarà effettuato un controllo incrociato dei dati dichiarati per mezzo dell’accesso alla banca dati dell’anagrafe tributaria.

Rientrano nel calcolo del nuovo Isee anche i dati relativi al patrimonio immobiliare, i compensi extra fuori stipendio, le rendite di affitto e tutte le forme di ausili sociali (pensioni, assegni di invalidità, indennità di accompagnamento).

In un secondo momento saranno da considerare tutte le spese soggette a detrazioni come ad esempio le spese mediche.


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