Immaginate se Pampinea, Filomena, Neifile, Filostrato, Emilia o Panfilo venissero sostituiti nella veste di narratori da Ser Ciappelletto, Lisetta o Chichibio. Oppure ancora da Federigo degli Alberighi. Pensateci.
Pensate se, al posto delle voci narranti delle novelle del Decameron I, in un ipotetico Decameron II a raccontare fossero gli stessi protagonisti di quelle fortunate storie. Pensate l’orrore di Lisetta che dialoga con il suo Lorenzo che è però solo una testa dentro a un vaso di basilico. Già, forse per certi versi sarebbe persin meglio di vedere Sgarbi con il suo figlio genetico, o il dialogo tra i cromosomi di Mengacci e Zerbi.
Ecco questo è il nuovo Maurizio Costanzo Show. Orrore e grottesco. Perfino la voce, che scivola verso lo stridulo, sembra il cigolio sinistro della porta dalla serratura difettosa.
E’ saltata la coniugazione dei verbi in questo Maurizio Costanzo Show 2.0. Chi era da lanciare, oggi è lanciato. Dentro alla cornice che è sempre uguale, gli ospiti sono tutti di ritorno. Sopra, però, la nuvola gasata della loro deferenza e autoreferenza.
Quanto a facce nuove: nulla. Costanzo si limita ad ospitare quei giovani che sono già dei lanciati, lanciati dalla Regina del Pomeriggio (di chi non ha nulla da fare): gli amici e le amiche di Maria De Filippi. Tranne l’eccezione – tutta shakespeariana – del fool in prima fila. Il fatto è che quello è un pazzo vero. E, dunque non fa né ridere, né piangere.