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Esdra, cosa pensa il rapper cristiano

Esdra, all’anagrafe Davide Taranto, è un rapper italiano nato e che vive a Rimini. Da sempre amante della cultura Hip-Hop, nasce musicalmente come Dj di Techno, conosciuto come “David Crystal”.

A neanche vent’anni riesce ad esibirsi al fianco di Dj noti a livello europeo, tanto da venir considerato una promessa della consolle. Nel 2008 molla improvvisamente la “carriera” di Dj perché vuole esprimersi personalmente con l’hip-hop mettendo in musica le sue esperienze e, nel suo primo splendido disco d’esordio, anche la fede cattolica che lo caratterizza. Un po’ come il suo conterraneo Don Benzi, con lo street album “Il Mio Mondo”, uscito ad inizio 2011, Esdra è infatti un rapper cristiano “di strada”, come “prete di strada” è stato il sacerdote riminese che ha passato tutta la vita a salvare sbandati e prostitute.

“Il Mio Mondo” è totalmente autoprodotto, autodistribuito e autopromozionato ed è riuscito a vendere quasi un migliaio di copie, impresa piuttosto difficile in Italia per il tipo di musica proposta, i suoi contenuti politicamente scorretti e l’assenza totale di “copertura mediatica”.

Ora è uscito il suo nuovo progetto discografico, “Transizione Mixtape”, nel quale a differenza che nel primo album Esdra fuoriesce dall’etichetta di “rapper cristiano”, ma presenta testi sempre “forti” e non banali. Il nuovo disco racchiude 7 tracce, e rappresenta quella che lui chiama la «sua transizione artistica». Qui è possibile vedere il video-promo dal suo ultimo EP.

Ecco cosa ha detto a Formiche.net.

Come mai questo “cambiamento d’identità” musicale?

La vita è fatta di momenti e di transizioni in tutte le cose cha facciamo, famiglia, lavoro, amore…musicalmente credo di aver dato quello che potevo nella prima fase e non mi sentivo più di rappresentare in maniera forzata un certo tipo di ambiente e portare avanti tematiche ormai distanti dal mio modo di essere, perciò ho deciso di affrontare questa nuova sfida portando quello che sono ora.

Cosa pensi della scena rap ed Hip-Hop italiana?

La scena rap italiana finalmente sta cominciando ad avere la giusta importanza e posizione e, credo, sia ancora in ascesa anche se nettamente indietro rispetto a nazioni come Francia, Germania, Olanda, Inghilterra dove il rap è sdoganato mainstream ormai da diversi anni.
Ci sono giovani artisti molto molto interessanti e talentuosi e la nuova scuola mi piace molto…ma non parlatemi dei reality per favore…io parlo di rap, di underground…

Nel tuo nuovo disco c’è una canzone, “Gli eroi non muoiono mai”, nella quale dici che gli eroi «vivono in eterno, ingannano la morte», che c’è sempre bisogno di «qualcuno che ti ispiri a fare il meglio» e, infine, che «l’eroe moderno è proprio come mio padre e mia madre». Cosa ne pensi allora dell’attuale svalutazione della famiglia?

Certo, io penso che gli eroi così come gli ideali sono cose che non puoi toccare con mano…sono cose astratte perché se fossero fisiche non potrebbero essere disponibili per tutti. Sono ciò a cui ti attacchi per continuare a vivere e a sognare.

Dici anche che «l’eroe moderno è proprio come mio padre e mia madre», cosa ne pensi allora dell’attuale svalutazione della famiglia?

La svalutazione della famiglia che viviamo oggi nel mondo io la vedo come un processo “cannibale” nel senso che è la famiglia stessa che si danneggia e si auto-svaluta…basti pensare all’educazione dei figli, se i genitori sono i primi a dare degli esempi sbagliati, a crescere i figli senza ideali, senza regole, non possiamo pretendere poi che i figli imparino le cose giuste attraverso la tv, internet e dagli amici al parco; non che questo non possa avvenire, ma in primis deve essere la famiglia a dare l’imprinting…tutto il resto dovrebbe solo completare il processo.

Sempre in “Transizione Mixtape”, c’è un altro brano, “Fango e diamanti”, nel quale definisci il cervello di molti tuoi contemporanei «troppo affollato, indaffarato come in mezzo ad un mercato», il che porta ad avere spesso «una mente da disadattati». Da che dipende questo secondo te?

Ah ah, veramente io parlavo di me stesso…non degli altri ma immagino che in molti siano “disadattati” come me. Credo che il mio passato, ciò che ho vissuto, le esperienze che mi hanno segnato in negativo hanno costruito in me un carattere forte, deciso, a tratti menefreghista e sociopatico; le mille cose da fare ogni giorno, i mille problemi creano questo affollamento in testa come quando vai al mercato, tra spintoni, borseggi, grida di venditori e contrattazioni… quindi mi sembrava azzeccata la metafora e l’ho usata.

Ci spieghi perché, sulla tua pagina Facebook, hai scritto della vicenda di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due ragazze rapite in Siria nel luglio 2014 dal Fronte islamico “al Nusra”, e poi liberate con un grosso riscatto pagato dallo Stato italiano e sospetti di “macchinazione preventiva” della manovra. Hai chiesto ai tuoi fans: «Commentate cosa pensate del fatto che queste due […] siano state riportate in Italia dopo aver pagato un riscatto di 12 milioni di euro (soldi che i terroristi useranno per fare attentati)…e io devo pagare le tasse ad uno stato italiano debole, incapace e che aiuta il terrorismo?? […] Italia sempre peggio….e i maró?? Ancora in carcere in India per aver evitato un atto di pirateria…». Cosa aggiungere…

Esatto, cosa aggiungere, la vicenda dei marò ai quali do il mio massimo sostegno, ha del paradossale, gli accordi per la fornitura di elicotteri militari tra Italia e India non permette all’Italia di avere un certo potere decisionale, per questo sono ancora rinchiusi in India. Per quanto riguarda Greta e Vanessa credo che si sia capito bene il gioco sporco che si è fatto, tanto che ora le due ragazze si stanno preparando per ripartire per la Siria…ed è la prima volta che sento qualcuno rapito dall’Isis che vuole tornare in quei posti…qualcosa non va.

In effetti c’è chi ha parlato di una qualche adesione delle due giovani al messaggio ideologico della banda di jihadisti che le ha rapite. Le due cooperanti erano fra le fondatrici dell’associazione di volontariato Horryaty, nata all’inizio del 2014 per portare aiuti medici alla popolazione siriana ma, lungi dall’essere apolitica, questa associazione era dichiaratamente vicina alla causa del “Consiglio Nazionale Siriano”, la resistenza a Bashar al Assad, la cui bandiera era esposta sia nelle manifestazioni dal vivo che sui siti Internet dell’organizzazione. Cosa pensi di quella che Oriana Fallaci ha definito «l’invasione islamica dell’Europa»?

E’ un fenomeno in preoccupante espansione, e non per quanto riguarda la fede musulmana, ma per quanto riguarda il fanatismo religioso delle persone che vogliono conquistare con la forza il mondo. La maggior parte delle persone pensano sia un problema di religione, invece è solo un problema di fanatismo e si sa che quando si hanno dei forti ideali e molti soldi a disposizione si possono fare molti danni, Hitler e Stalin ne sono degli esempi.

Come pensi del modo in cui la politica italiana sta affrontando i problemi dell’immigrazione?

L’Italia non sta affatto affrontando i problemi dell’immigrazione, basterebbe abrogare e poi applicare con fermezza una serie di leggi che hanno in moltissimi altri Paesi, anche all’interno della comunità europea…ma noi siamo una repubblica di banane…e quindi non credo che affronteremo mai seriamente e completamente il problema dell’immigrazione.

C’è qualche politico che, attualmente, t’ispira un po’ di fiducia?

Penso che al giorno d’oggi ci sia qualcuno che possa ispirare fiducia ma nessuno che possa poi realmente ripagarla… a me piacciono Di Battista del Movimento 5 stelle e Salvini della Lega Nord.

La peggiore sconfitta nella tua vita personale ed artistica?

Avere mia figlia lontana e non avere contatti con lei. Musicalmente invece non ho nulla da rimproverarmi.

I migliori insegnanti?

Nella vita sicuramente i miei genitori e mia nonna materna. Nella musica nessun insegnante ma artisti che apprezzo come Marracash, Ensi, Gemitaiz, Nitro e i Club Dogo dei primi dischi.

La cosa che ti fa più felice?

Trascorrere del tempo con le persone a cui voglio bene, il mare e lo sport.

Quale il Mistero più grande della vita?

Io direi quello che succede dopo la vita…



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