Il dado è ormai tratto. Certo, Raffaele Fitto continua a dire che Forza Italia resta il suo partito. Ma le parole ormai non corrispondono più ai pensieri. Le divergenze politiche e di prospettiva tra il fondatore Silvio Berlusconi e i Ricostruttori sono ormai insanabili. E non solo perché in Puglia in queste ora va in onda il divorzio palese tra Forza Italia che sostiene il candidato governatore, l’ex ministro Adriana Poli Bortone, e i fittiani che puntano sull’oncologo Francesco Schittulli, già presidente della Provincia di Bari.
I diverbi sulla conduzione di Forza Italia stanno lasciando lentamente il posto a un posizionamento strategico differente. Così se i berlusconiani vogliono mantenere i piedi ben piantati del Partito Popolare europeo, i Ricostruttori fittiani, anche ma non solo, dopo la vittoria di David Cameron alle elezioni nel Regno Unito, in cui il premier uscente con il suo risultato ha indotto alle dimissioni tutti gli altri leader di partito, puntano a inserirsi nella famiglia conservatrice capitanata proprio dai tory inglesi.
Fitto e i Ricostruttori, che avevano scritto una lettera al Telegraph per sostenere la corsa di Cameron in Gran Bretagna, non si staccherà da una Forza Italia «affidata allo sfasciacarrozze» ma si sgancerà dal Partito popolare europeo per aderire, a strettissimo giro, al gruppo di Conservatori e Riformisti trainato proprio dai britannici di Cameron.