Oggi non c’è posto migliore per comprendere il trend di un settore nello stadio più avanzato dell’innovazione digitale che non sia il Midem di Cannes, l’annuale appuntamento del mercato discografico dove si concentrano conferenze e presentazioni su tutto quanto sta cambiando la musica, ovvero: streaming, monetizzazione e data mining.
Tre segmenti chiave che hanno visto interessanti dibattiti tutti focalizzati sulla ricerca di una sola risposta. L’innovazione digitale è in grado di garantire una crescita sostenibile per l’intera filiera? Quali sono i numeri che garantiranno uno sviluppo equilibrato? Una domanda che oggi si pone il mondo musicale ma che già attanaglia cinema, editoria e televisione, alle prese con il tritacarne digitale che ha cambiato per sempre il settore musicale.
Tra gli eventi più seguiti, ovviamente quelli dedicati alla rivoluzione dello streaming, ai rapporti tra i nuovi servizi e i consumatori, tutto con la significativa presenza di un ingombrante convitato di pietra: il nuovo servizio “access model” che oggi, lunedì 8 giugno, Apple lancerà nella conferenza WWDC2015 di San Francisco.
Per Hans Holder Albrecht, il nuovo CEO di Deezer, Apple è benvenuta: “contribuirà a educare il mercato”, ci dice. “È positiva, la penetrazione dello streaming tra i consumatori aumenterà in modo esponenziale e ci sarà una crescita nel segmento della quale beneficeranno tutti.”
Lo stesso messaggio arriva anche dall’affollato incontro di Tidal, il servizio lanciato da Jay- Z e focalizzato sull’alta risoluzione. È un mercato tutto da costruire, ci sono immense opportunità.
Per il CEO di Sony Music, Doug Morris, vera icona mondiale della discografia, che ha illustrato la posizione durante un visionary talk, basta osservare cosa è avvenuto in Svezia dove l’80 % del mercato è streaming. La Svezia, ci dice, è tornata al fatturato di dieci anni fa, USA ed Europa si muoveranno sulla stessa onda e siamo alla vigilia di una nuova grande opportunità per raggiungere milioni di fan, anche se Morris rimane piuttosto freddo sul tema dei modelli di business gratuiti sostenuti dalla pubblicità. Bisogna convertire i consumatori verso i servizi premium, afferma.
Anche per Il CEO di Sony Music Apple farà la grande differenza. Con 178 miliardi di dollari in cassa e 800 milioni di carte di credito di utenti nel proprio database è evidente che l’azienda ha le carte in regola per sostenere attività pubblicitarie e di marketing che società come Spotify non sono in grado di realizzare sullo stesso livello.
Per l’analista Mark Mulligan, tuttavia, il percorso per portare i clienti dai servizi free ai servizi a pagamento non sarà una passeggiata nemmeno per Apple. Per trascinare i consumatori verso un servizio da 9,99 $ o euro al mese ci vuole un vero coinvolgimento e questo si collega a diversi argomenti oggetto di dibattito nei vari panel: connessione, curation ed engagement sono le parole chiave.
Per LA Reid di Epic records non sono importanti tanto i numeri, quando il reale coinvolgimento dei fan e questi ultimi stanno diventando un asset fondamentale in quello che è il mondo del bigdata. Lavorare sui comportamenti e i profili dei fan è strategico. Diversi panel hanno analizzato l’aspetto chiave dei dati e delle potenzialità che emergono, anche nel rapporto con i brand, dalla conoscenza dettagliata dei fan di un artista. Capitalizzare i dati é fondamentale.
Al Midem si è parlato anche degli investimenti nelle start up e di come il settore musicale stia attraendo capitali proponendo sempre maggiore innovazione.
Che i contenuti musicali, ed in generale, i contenuti creativi stiano tornando ad essere centrali lo ha confermato anche il CEO di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine. La società, che peraltro sta crescendo nell’assetto di Telecom Italia, madre del più importante servizio streaming premium in Europa, Tim Music, si sta concentrando sempre di più sui contenuti. Siamo una vera media company dell’era digitale dice.
Per quanto riguarda la musica de Puyfontaine ci dice: la musica è qualcosa che nel mondo tutti condividono, crea emozioni, siamo agli albori di una storia emozionante grazie a piattaforme innovative, esperienze e opportunità.
Ed infatti si esce dal Midem con la netta impressione che il digitale ormai sia ben più che “new normal” nella musica.