Un Luglio al Regio. A Torino. Quattro opere, una al giorno per tutto il mese. Pausa solo di lunedì. Una programmazione che non ha nulla da invidiare ai migliori teatri d’opera del mondo. Dimostrazione, oltre che di una bella gestione e programmazione, anche di una grande capacità tecnica. Pensate al fatto di avere quattro allestimenti pronti e intercambiabili. Bene.
Un Luglio al Regio. A Torino. Per molti ma non per tutti, però. Già, perché i prezzi dei biglietti non sono certo formato famiglia. Quattro persone – per i bambini non ci sono trattamenti particolari – per vedere il Barbiere di Siviglia spendono quasi 300 Euro. Più che una cavatina…. beh, insomma ci siamo capiti.
Un Luglio al Regio. A Torino. Di turisti venuti a Torino a posta da Milano, dal Luna Park di Expo – dove i turisti più italiani che stranieri più che a mangiare meno pensano a mangiare di più -, se ne vedono pochi. Al Regio, però, si preferisce fare comunque selezione di prezzo. Siamo globali ma, pur sempre, tra globali sabaudi. Un po’ con la puzza sotto il naso. Le maschere, più di tutti. Uno come Lombroso, a Napoli, non poteva nascere. Questo è certo.
Un Luglio al Regio. A Torino. Opera e aria condizionata per trascorrere, nella tradizione, queste caldissime giornate di Luglio. La domanda che rimane è solo una: – Ma se i prezzi dei biglietti sono così alti, com’è possibile che il Regio i cantanti non li paga? -.
Il Regio a Torino, un’opera al giorno
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