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In finanza sono meglio le donne

Le donne sono meglio, quasi sempre. In Germania preferisco andare da una Frau Doktor. Gli uomini non ti guardano in faccia, valutano i dati sul loro computer. Ma so anch´io valutare i risultati di un check up: pressione da 80 a 120, colesterolo meno di duecento. Le signore dottore guardano te per vedere se stai bene. Anche le giornaliste sono meglio, tranne alcune eccezioni detestabili, ma anche i colleghi maschi non scherzano. Hanno più spirito di osservazione, e riescono sempre a fare una domanda cattiva che a te, uomo, è negata, pena la fine tempestosa dell´intervista.

A quanto leggo sono meglio anche come Finanzberaterin, cioè consigliere finanziarie in banca. La Sparkasse di Norimberga, la cassa di risparmio, nella sua pubblicità, mostra una ragazza sdraiata sull´erba in pieno sole, intenta a prendere appunti su un taccuino: “Online- Angebot für Frauen”, è il titolo, proposte online per donne. Ma, dalle esperte cominciano ad andare anche gli uomini. Il messaggio pubblicitario della banche, la Sparkasse non è un caso isolato, è chiaro: alle donne non è più riservato il ruolo di casalinga che fa il conto della spesa, attenta ai cent. Sono entrate, e non da ieri, in finanza e in borsa, e hanno successo. Il processo, scrive la “Süddeutsche Zeitung”, è cominciato almeno una trentina d´anni fa, ma è stato lento.

I pregiudizi sono difficili da superare. E, certamente, alle donne esperte in finanza, è servito il successo di Angela Merkel. La Cancelliera viene derisa, ma all´estero, come Hausfrau, casalinga appunto, che guarda al bilancio, e non ha le visioni da grande statista. Ma la sua Germania, attenta a spendere bene, è quella che va meglio in Europa. La “Süddeutsche Zeitunng” riporta l´esperienza di Heide Härtel-Hartmann, 61 anni, fin dai primi anni Ottanta attiva nel settore finanziario. “Agli inizi, racconta, quando si parlava di piano d´investimento per una famiglia, il modello che ci veniva presentato in banca era: padre, madre, un figlio e una figlia. Questa la famiglia tipo. Nessuna donna single, nessuna dirigente d´azienda senza marito. Decisi di mettermi per conto mio”. E aprì la sua agenzia di consulenza a Colonia. Una pioniera, oggi non è più sola: le società finanziarie specializzate si chiamano “Frau&Geld”, donna e denaro, o “Frauenvermögen”, patrimonio femminile, tradotto non fedelmente.

Le consulenti, come la mia Frau Doktor, non consulta il computer e le proiezioni di borsa, ma si interessa della cliente, cerca di conoscere i suoi bisogni e i suoi desideri, e di venirle incontro. Un´altra specialista è Barbara Rojahn, 60 anni, attiva a Stoccarda: “Vent´anni fa, dice, le mie clienti erano tutte sulla cinquantina. Improvvisamente non avevano più denaro, dopo un divorzio, oppure ne avevano molto per un´eredità, e in un caso e nell´altro, non sapevano bene che fare. Anche oggi ho clienti con questi problemi, ma sempre di più vengono nella mia agenzia, giovani professioniste, imprenditrici, o dottoresse, che vogliono investire i loro risparmi. Si ricordano gli errori commessi dalle loro madri, non vogliono ripeterli.”

In cosa si distinguono le clienti donne dagli uomini? Questi vogliono il massimo rendimento subito, e sottovalutano il rischio. Le signore preferiscono investimenti a lungo termine, ma sicuri, che garantiscano un rendimento costante e assicurino una rendita al momento della pensione. Un cliché? La donna che ha paura e gioca sul sicuro? Le clienti hanno in media meno capitale degli uomini, e si preoccupano delle perdite, è vero, ma la loro prudenza viene premiata.
In media, il rendimento delle agenzie guidate da donne per donne, negli ultimi trent´anni, è stato superiore a quello ottenuto dai colleghi maschi. Le donne, dice Frau Härtel Hartmann, vedono il denaro come qualcosa da conservare, e da utilizzare nei momenti di necessità, o da investire in un bene duraturo, come una casa.

Per gli uomini il denaro serve a “godere la vita”. Ed è dunque un investimento più effimero. Le donne, infine, non vogliono sapere solo quanto guadagnano, ma anche come: non vogliono che i loro soldi servano per mandare avanti un progetto immorale, o non ecologico. Retorica? Ma investimenti non in linea con i principi sociali, sono anche più avventurosi, e alla fine si rischia troppo. “Prima i miei clienti uomini erano solo il venti per cento, conclude Frau Härtel- Hartmann, oggi sono un terzo, e diventano sempre di più”. I clienti vogliono un consigliere che sia disposto a parlare con loro, e che non presenti solo diagrammi e cifre.



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