Redditività in aumento appeal speculativo da M&A sono i catalizzatori dell’attenzione su Bpm, sul cui secondo trimestre gli analisti hanno dipinto un quadro a tinte brillanti.
Bpm è la prima della classe per Barclays grazie a “profitti forti e largamente ripetibili – scrive Marta Bastoni, che sulla banca milanese ha giudizio overweight con target price di 1,1 euro – la dinamica operativa è sostenuta da impieghi migliori ma anche dalla crescita delle commissioni che dipende dall’origine dei crediti. Se è vero che i non performing loan stanno crescendo, apprezziamo lo sforzo in corso per aumentarne la copertura. Il management ha ribadito il suo interesse per un deal nel breve termine e ha affermato che sono state fatte alcune proposte preliminari a banche competitor. Tutto ciò ci induce ad aumentare dell’8% le stime sull’utile netto per il 2015 e del 5% per il 2016 e il 2017, riflettendo l’outlook positivo per la redditività”.
CHI PROMUOVE MILANO
Se Barclays ha confermato giudizio e prezzo obiettivo altre case di affari si sono mostrate più generose modificando il target: in particolare, Citigroup ha aumentato il prezzo obiettivo a 1,1 euro con giudizio neutral ed Equita a 1,15 da 1,08. La banca d’affari Usa ha alzato le stime di utile dal 2015 al 2018 del 5% annuo scommettendo sull’aumento dei margini da interesse e sulla redditività delle attività core. Mentre la sim milanese crede che a dare gas ala popolare lombarda sarà l’aumento degli impieghi il più lato del settore. Meglio del previsto anche le commissioni, grazie alla raccolta indiretta.
PRIMA DELLA CLASSE IN FATTO DI NPL
Il secondo trimestre ha visto l’utile netto portarsi a quota 86 milioni, contro some di 44 milioni e il Cet1 all’11,35%. Si è deteriorata invece la qualità del credito (+1,1% le esposizioni lorde trimestre su trimestre), sarebbe però calato il ritmo e migliorata la copertura al 39,3%, 90 punti base in più. “La qualità dei crediti di Bpm non differisce da quella dei competitor principali e anzi si colloca tra i migliori del settore”, così gli esperti di Mediobanca Securities, che sulla milanese hanno giudizio outperform e target a 1,05 euro.
M&A IN PRIMAVERA
Anche per Banca Imi il titolo merita un giudizio buy con target price di 0,95 euro: “crediamo che il mercato continuerà a incentrarsi sul processo di M&A che riteniamo possano coinvolgere Bpm – scrivono gli analisti di Banca Imi – Il ceo Castagna ha confermato l’interesse della banca per una fusione con un istituto solido, attivo nelle regioni in cui Bpm è meno presente (i candidati sono Banco Popolare e Bper) e ha definito due possibili date per l’approvazione della fusione: novembre 2015 o aprile 2016”. La fusione avverrà con ogni probabilità il prossimo anno secondo gli analisti.