Adam A1 è un giovane jihadista arruolato nelle file dello Stato Islamico. È nato a Wolfhagen, in Germania, da madre polacca e padre palestinese. È stato intervistato da Witold Gadowski e Michał Król in Siria, durante il ramadan, nell’ambito delle riprese di un documentario di MasLibres, HazteOir.org e CitizenGO sui cristiani e le minoranze religiose in Medio Oriente.
Sostiene che sua madre continua a essere cattolica, pertanto non la incontrerà mai più finché sarà in vita. “Sono un servo di Dio, un credente fedele dell’unico dio che esiste. Porto il nome di Abu Bakr Al Sham”, ha raccontato Adam A1 a MasLibres.
MARTIRE DI ISIS
L’estremista islamico non si pone limiti: “Se diventerò un martire, sarà bellissimo. Il miglior destino che Allah potrebbe scegliere per me. Essere credente è l’avventura più bella della mia vita”.
LA CONVERSIONE
Adam A1 si è convertito all’Islam quando aveva 15 anni. Lavorava a Varsavia in una multinazionale “probabilmente perché parlavo tedesco e arabo fluentemente, ma era schiavismo. Un cammino verso il nulla”, ha detto. “Tutti i giorni – ha spiegato – guardavo in faccia la depravazione, il libertinaggio e la mancanza di rispetto della morale”.
DECAPITAZIONI A SAN PIETRO
Così, nel 2012, ha deciso di trasferirsi in Siria perché voleva far parte “dell’organizzazione che lotta per ristabilire la legge di Allah in tutto il mondo”. Adam A1 ha inoltre indicato che il prossimo obiettivo dei drappi neri è il Vaticano: “Arriveremmo a Roma e a piazza San Pietro decapiteremo in massa gli infedeli”.