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La nipote di Le Pen sale “in cattedra” nella diocesi di Fréjus-Toulon

Secondo il quotidiano Le Monde si tratterebbe della fine del «cordone sanitario» che la Chiesa francese ha finora contribuito a creare attorno al partito di estrema destra Front national (FN). Stiamo parlando dell’invito ufficiale, pervenuto ad un deputato “di peso” del movimento fondato nel 1972 da Jean-Marie Le Pen come Marion Maréchal-Le Pen, nipote del leader storico del FN, da parte di una diocesi importante come quella di Fréjus-Toulon.

VERSO LO “SDOGANAMENTO” DEL FRONT NATIONAL?

La notizia è rimbalzata su tutti i media francesi all’inizio di questa settimana dopo che, il 21 agosto, il settimanale “La Vie” aveva riferito dell’invito alla giovane deputata frontista, eletta nella circoscrizione di Vaucluse, a partecipare alla tavola rotonda che, domani, sabato 29 agosto, si terrà per concludere l’“università d’estate” (“université d’été”) di Sainte-Baume, nel dipartimento del Var, regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (acronimo “Paca”). Patrocinata dalla diocesi diretta dal Vescovo mons. Dominique Rey, l’iniziativa non vedrà da sola la Le Pen. Infatti, oltre a lei saranno chiamati a parlare anche Valérie Boyer, deputato in carica per “I Repubblicani”, eletto a Bouches-du-Rhône, e Simon Renucci, già parlamentare socialista, eletto in Corsica, fino a poco tempo fa sindaco di Ajaccio per il PSF.

L’iniziativa che si concluderà con la tavola rotonda di domani è «destinata a formare giovani cattolici che intendono impegnarsi in politica e, giunta alla sua quinta edizione annuale, è promossa dall’Observatoire sociopolitique (OSP), fondato nel 2005 dal vescovo di Fréjus-Toulon, Dominique Rey» (Cécile Chambraud, L’Eglise ne tourne plus le dos au FN, in Le Monde, 26.08.2015).

Dal 27 al 29 agosto l’università estiva di Sainte-Baume offre ai suoi partecipanti una serie di interessanti approfondimenti sul tema «Media e verità», presentati come negli altri anni da esperti e politici generalmente appartenenti al “mondo cattolico”. Per questo motivo, almeno finora, nessuno aveva mai pensato di invitare esponenti appartenenti al Front national, sebbene una grande fetta del suo elettorato (si stima quasi un terzo) sia di fede cattolica e, fin dalla sua ascesa nel palcoscenico pubblico, sia nota la fedeltà alle posizioni della Chiesa di Marion Maréchal-Le Pen.

MONS. REY: “NESSUNA CONVENTIO AD EXCLUDENDUM”

Il Vescovo Mons. Rey, che sarà presente alla tavola rotonda organizzata domani, rispondendo alle contestazioni che gli sono arrivate per l’invito alla giovane deputata FN, ha risposto: «Dal momento che invitiamo personalità che esprimono posizioni e sensibilità differenti, tanto di destra quanto di sinistra, ci chiediamo perché non tener conto anche di un politico [come Marion Maréchal-Le Pen, appunto] che rappresenta così tanti elettori». Nella regione del Var, alle ultime elezioni in Front national ha sfiorato in effetti il 40% dei voti. Nessuna “conventio ad excludedum”, quindi, per il partito guidato da Marin Le Pen, che il 20 agosto 2015 ha peraltro ratificato l’espulsione, da parte del comitato esecutivo del partito, di suo padre e fondatore del FN Jean-Marie Le Pen.

L’iniziativa dell’università d’estate di Mons. Rey rappresenta una novità assoluta nel panorama cattolico francese, tanto più in quest’ultima edizione dato che, come è stato notato dai media nazionali, «l’episcopato francese è sempre stato piuttosto ostile al partito lepenista. Dopo le prime affermazioni del FN negli anni 1980, le critiche dei vescovi si sono moltiplicate in seguito all’uscita di Mons. Lustiger [Jean-Marie (1926-2007), allora e per molti anni Arcivescovo di Parigi (1981-2005), creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 1983] che, in un’omelia, denunciò “l’odio per il fratello non riconosciuto” dai frontisti, che fece montare il partito di Le Pen su tutte le furie» (Eugénie Bastié, Marion Maréchal-Le Pen invitée à une université d’été catholique, une première, in Le Figaro, 25/08/2015).

Ulteriore motivo di polemica è in questi giorni la circostanza che Marion Maréchal-Le Pen è stata designata dal FN come capolista alle prossime elezioni amministrative nella regione del “Paca”. Ha tenuto però a precisare il direttore dell’OSP ed organizzatore dell’université d’été, padre Louis-Marie Guitton, quando l’invito è stato inoltrato la giovane deputata non era ancora capolista alle prossime regionali e, l’unico motivo del suo coinvolgimento sono l’ispirazione della sua attività politica alla Dottrina sociale della Chiesa. «Noi non abbiamo invitato Marine Le Pen o Florian Philippot [rispettivamente presidente e vice-presidente del FN], ma Marion, che rende esplicitamente conto alla sua fede cristiana nella propria attività politica», ha aggiunto p. Guitton.

In effetti, la nipote di Le Pen, a differenza della zia Marine e di Philippot, non ha mai esitato a partecipare e fare eco alle iniziative e battaglie della “Manif pour Tous” per la difesa del matrimonio e della famiglia nell’ordinamento francese (ne abbiamo già parlato su in Formiche.net, cfr. ad es: Marion Le Pen: “Il matrimonio omosessuale? L’ingiusta conquista di una nano-lobby”, 29 agosto 2013 e Il Front National, il ramadan ed il Natale (prossimo venturo), 21 ottobre 2013).  La giovane deputata ha anche preso parte al movimento “omologo” delle “Sentinelle in Piedi” italiani, cioè dei “Veilleurs” e, recentemente, si è anche iscritta ad un seminario organizzato a Versailles dall’Institut de Formation Politique (IFP), diretto alla futura classe dirigente della destra cristiana e liberal-conservatrice.

Marion Le Pen, inoltre, ha frequentato una parte della sua istruzione obbligatoria presso l’Istituto “Saint-Pie-X”, tenuto da religiosi cattolici, che ancora oggi rievoca come «fondamentale nella sua crescita». «Sono una credente e non lo nascondo», ha ribadito di recente Marion Le Pen al quotidiano Le Figaro.

LE “CAUTELE” DELLA RADIO VATICANA

Commentando la notizia, il bollettino in lingua francese della Radio Vaticana ha dato risalto positivo all’iniziativa di Mons. Rey, precisando che «Per la Chiesa Cattolica, è necessario dialogare e non ignorare il prossimo. Del resto, [quello dell’università d’estate] è un dibattito locale non impegna tutta la Chiesa francese» (cit. in Le Front National représenté dans un débat à la Sainte-Baume, in Radio Vaticana, 26 agosto 2015).

La Radio Vatican ha quindi riportato nel suo servizio quelle che sono le principali premure sia di padre Guitton sia del vescovo di Fréjus-Toulon. Ribadire, cioè, tanto più in un contesto di “Cristianofobia” come quello che stiamo vivendo in Europa, il significato ed il fine generale di una iniziativa come quella dell’université d’été: «tendere la mano a tutti i cattolici impegnati in politica, affinché ciascuno di loro possa meglio contribuire, ciascuno a suo modo e secondo le proprie responsabilità, al bene comune» (ibidem.).


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