Tutto merito della forza militare nordcoreana. Kim Jong-un ha riassunto così ai media nazionali l’accordo siglato lo scorso 25 agosto a Panmunjom con la Corea del Sud, dopo circa 43 ore di negoziati, per disinnescare le tensioni lungo la zona di frontiera. Secondo il leader della Corea del Nord la conciliazione non sarebbe il frutto della diplomazia esercitata al tavolo dei negoziati, bensì della “north military muscle”, compreso ovviamente il suo deterrente nucleare di “autodifesa”.
IL QUI PRO QUO
L’accordo si è concluso dopo giorni di crescente tensione alla frontiera, dove le due parti si sono scambiate colpi di artiglieria, tanto che Kim Jong-un era arrivato a dichiarare il “quasi-stato di guerra” schierando truppe in prima linea pronte per intraprendere l’azione militare contro il Sud. Origine della “scaramuccia” è stato il lancio da parte del Nord di un razzo verso un altoparlante sudcoreano che stava trasmettendo programmi anti-Pyongyang.
PACE FATTA
La Corea del Sud ha accettato dunque di disattivare gli altoparlanti della discordia, in cambio il Nord ha revocato il suo “quasi-stato di guerra” e espresso “rammarico” per la mutilazione di due soldati sudcoreani provocata da mine di terra vicino al confine, seminate dal Nord secondo Seoul. Inoltre entrambi i Paesi autorizzeranno il ricongiungimento di quelle famiglie che erano state divise dalla guerra in occasione della festa di Chuseok, con la promessa di continuare tali riunioni in futuro e, a tal fine, favorire il lavoro della Croce rossa e di altre ong.
LA VERSIONE DI KIM
Alla riunione della Commissione militare centrale della Corea del Nord, Kim Jong-un ha ricordato l’accordo nel suo discorso, sottolineando come il Nord abbia proposto i colloqui “di propria iniziativa per mettere sotto controllo la situazione, che procedeva lentamente verso il conflitto armato, dissipando così le nubi scure della guerra”, secondo quanto riportato oggi dall’agenzia stampa nazionale. Il leader di Pyongyang ha definito le intese di Panmunjom “un punto di riferimento fondamentale e un’occasione per mettere le relazioni inter-coreane, finora catastrofiche, sulla pista della riconciliazione e della fiducia”.
QUESTIONE DI FIDUCIA
Sempre nella giornata di oggi la Presidente della Corea del Sud Park Geun-hye ha partecipato a un’esercitazione militare congiunta tra Corea del Sud e Stati Uniti. Tenutasi a Pocheon, circa 25 miglia a nord est di Seoul, l’esercitazione ha riguardato razzi, artiglieria, carri armati e aerei. A dare il via è stato un “finto” annuncio che la Corea del Nord aveva iniziato a sparare attraverso il confine.