L’incontro di questa settimana dà alla Bce l’occasione per riaffermare i suoi due obiettivi principali.
Alla luce della riduzione delle aspettative sull’inflazione, soprattutto dopo il significativo calo dei prezzi delle materie prime durante l’estate, ci aspettiamo che la Bce riaffermi la propria capacità di contrastare ulteriori pressioni deflazionistiche senza lanciare – in questa fase – un nuovo programma di quantitative easing o ampliare gli strumenti già a disposizione.
Con la conferma dell’efficacia del deprezzamento dell’Euro come strumento di attuazione della sua politica monetaria, la Bce e Mario Draghi dovrebbero anche mantenere la pressione sul tasso di cambio della valuta comune dopo l’apprezzamento nei confronti del dollaro Usa registrato nelle ultime settimane.