“Contrordine compagni, il premier non verrà a Bari, ha un impegno improvviso altrove”. E’ la voce che circola questa mattina tra i democrat pugliesi che erano pronti ad accogliere con calore e affetto, almeno quelli dalla sicura “fede” renziana, il presidente del Consiglio Matteo Renzi che alle ore 15 avrebbe dovuto inaugurare la 79.ma edizione della Fiera del Levante.
“Più che snobbare la Fiera snobba il governatore…”. E’ quanto si bisbiglia tra i renziani baresi tra cui circola l’indiscrezione sul premier che ha preferito assistere alla finale di tennis degli Us Open tra due italiane, Roberta Vinci e Flavia Pennetta, cancellando dalla sua agenda l’inaugurazione della Fiera del Levante (al posto di Renzi sarà presente il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De VIncenti). D’altronde tra il segretario del Pd e il governatore Michele Emiliano non c’è particolare sintonia, anzi.
Differenze anche caratteriali, ma soprattutto politiche, programmatiche. Dal gasdotto Tap alle trivellazioni in Adriatico per la ricerca petrolifera, fino alla Buona Scuola (la Puglia farà ricorso alla Corte Costituzionale contro la riforma del governo), sono innumerevoli e per nulla irrilevanti le discrasie tra il governo nazionale presieduto da Renzi e la Regione governata da Emiliano. Per non ricordare le avance del governatore ai grillini per entrare nella giunta pugliese tra gli imbarazzi e le critiche di Largo del Nazareno.
Dunque l’assenza di Renzi è un segnale “facciamo terra bruciata attorno ad Emiliano” lanciato ai democrat baresi? Si vedrà. Magari un impegno istituzionale improvviso al quale il premier non poteva rinunciare ha davvero indotto la decisione di non essere presente a Bari oggi pomeriggio.
Di certo tra i renziani da giorni circolavano incognite e qualche preoccupazione per una serie di manifestazioni di protesta che si stavano allestendo da parte di gruppi ecologisti e dei sindacati di base della scuola per contestare il presidente del Consiglio su Buona Scuola e ruolo strategico del gasdotto Tap rivendicato da Renzi e in passato anche dall’esecutivo di Enrico Letta.