La nonna diceva di mangiarne una al giorno per togliersi il medico di torno, Newton ha intuito la forza di gravità guardandone una cadere a terra e qualcuno ha deciso di farci un brand. Forse il frutto per eccellenza, la mela sarà protagonista dell’evento ‘Odori e sapori: un viaggio sensoriale attraverso i prodotti alimentari’, coordinato da Stefano Predieri dell’Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche. Il meeting, che si svolgerà il 26 settembre a Expo presso il Padiglione Italia, “sarà un workshop esperienziale”, spiega Predieri, “una giornata in cui si potrà assistere a conferenze, partecipare a dibattiti, ma anche toccare, annusare, assaggiare e imparare divertendosi. Un percorso che partirà da competenze diverse per raccontare il nostro rapporto con il cibo e che coinvolgerà molti colleghi di diverse discipline”.
Si partirà dall’antichità, per comprendere la ricchezza di cultura e tradizione, per meglio apprezzare la situazione attuale, in cui i componenti del sapore e dell’odore vengono studiati a livello tecnologico per offrire garanzie di qualità al consumatore. Si scoprirà come le scelte gustative siano già sviluppate nei Primati progenitori della specie umana, si parlerà delle relazioni tra uomo-cibo e frutta-salute. Si verificheranno anche le ultime applicazioni del naso elettronico e si parlerà delle tecnologie per la caratterizzazione degli aromi e degli annusatori umani, che danno un nome alle sensazioni olfattive. Infine si affronteranno presente e futuro di una mela sana, sicura e comoda da consumare.
“Le principali varietà di mele sono centinaia, la ricerca ne seleziona continuamente di nuove”, spiega il ricercatore Cnr. “Oggi ci sono mele anallergiche o per chi soffre di diabete o anche mele antiche che si stanno studiando di nuovo perché resistono in modo naturale ad alcune malattie. La mela Golden Delicious, di colore verde-giallo, è la più conosciuta e diffusa, ma negli ultimi anni c’è stato un grande sviluppo delle mele di colore rosso perché si è visto che quel colore esercita un’attrattiva piuttosto forte per il consumatore. Oggi ci sono mele molto acide, che si ispirano alla Granny Smith, e quelle come la Fuji, di origine giapponese, che al contrario è dolce e croccante. Moltissime nuove proposte riguardano poi gli aromi, da quelli tradizionalmente fruttati a quelli più intensamente erbacei e floreali”, conclude Predieri. Una mela al giorno si, ma con l’imbarazzo della scelta.