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Italia-Usa parlano di missili e delle sfide alla sicurezza Ue

Gli ultimi anni di evoluzioni geopolitiche nello scenario mediterraneo – e non solo – hanno visto l’Italia assumere un ruolo sempre più centrale. Un po’ merito della geografia, ma anche degli asset interni che fanno del nostro Paese uno dei più importanti dell’area in termini di difesa e strategia di contrasto. Rispondere alla complessità della situazione libica e di quella siriana, con l’incognita delle mosse russe, richiede cooperazione, preparazione tecnica e condivisione delle competenze nazionali.

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E’ quanto emerso ieri in un incontro organizzato da Formiche e Airpress presso il Centro Studi Americani dove si è parlato di quanto le relazioni transatlantiche hanno, sia per la difesa che per lo sviluppo industriale. Tra i partecipanti numerose personalità dell’industria della difesa sia americana sia italiana, che si sono confrontati con il mondo politico e militare su temi delicati e quanto mai fondamentali.

Molta attenzione è stata riservata al sistema Meads (Medium extended air defense system), sistema di difesa aerea terrestre, sviluppato per garantire operatività comune in grado di proteggere truppe impegnate in operazioni terrestri e difendere la sicurezza nazionale dei Paesi Nato.

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Il programma è sviluppato da Stati Uniti, Italia e Germania che, attraverso loro aziende della difesa – rispettivamente Lockheed Martin, Mbda Germania e Mbda Italia – hanno dato vita a una joint venture con sede a Orlando chiamata a sviluppare sistemi e tecnologie del programma. L’obiettivo è quello di creare una struttura europea di difesa aerea. Il cammino è iniziato e la decisione di giugno presa dalla Germania di considerare Meads la base per il loro Taktisches Luftverteidigungssystem (Tlvs) ha posto ulteriori tasselli in questa direzione.

Per l’Italia, coinvolta nel programma attraverso Mdba – partecipata di Finmeccanica e specializzata nel settore missilistico – essere presente in programmi di difesa come Meads è di particolare importanza sia in termini di cooperazione internazionale sia in termini di sfruttamento delle competenze industriali interne.  Continuare in questa direzione è quindi cruciale per la difesa, per la nostra economia e per la nostra posizione internazionale.

Meads è in grado di difendere il territorio a 360 gradi da missili balistici a medio raggio, missili da crociera, droni e armi di distruzione di massa. Incorpora sensori missilistici avanzati (PAC-3 MSE), di sorveglianza e di controllo, centri di gestione e comunicazione e lanciarazzi ad alta potenza di fuoco. Tra le caratteristiche principali del sistema rientra sicuramente l’alta flessibilità e interoperabilità. La sua sicurezza è stata testata nell’ambito di tre test in volo.

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Meads rappresenta un efficiente esempio di cooperazione transatlantica, più che mai necessaria considerate le condizioni attuali di sviluppo degli scenari geopolitici. La politica di sicurezza italiana non può prescindere da queste considerazioni.

Cooperazione e condivisione delle competenze sono state le parole più volte ripetute nel corso dell’incontro al Centro Studi Americani. L’interoperabilità tra le forze alleate e la presenza di un sistema di sorveglianza e riconoscimento adeguato a contrastare le minacce internazionali sono ormai cruciali per garantire la sicurezza nazionale.


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