No, basta nuove tasse, per cortesia. Dopo aver letto il rapporto sulla finanza pubblica curato dal Nens, il centro studi fondato da Pierluigi Bersani e Vincenzo Visco, un commercialista di grido dalle idee liberal cha ha sostenuto apertamente alle primarie Matteo Renzi, Andrea Tavecchio, contesta premesse e conclusioni del rapporto.
Tavecchio, commercialista quarantenne milanese, è uno dei promotori del giornale on line Linkiesta su cui tiene un blog “Fisco e Sviluppo”. Su questi stessi temi scriveva per Il Riformista e Milano Finanza. Ecco la conversazione con Formiche.net
Nens sostiene che gli incassi dell’Iva calano perché è aumentata l’evasione. Ma il governo non dice che la lotta all’evasione sta dando maggiori frutti rispetto al passato?
“Il mio post su Linkiesta nasce da una osservazione della realtà numerica dei consumi e degli investimenti nel nostro Paese nel 2012. Il settore dei mutui fa meno 50-60 percento, come quello del cemento e dell’edilizia in generale, l’auto fa meno 20-30% ed anche i consumi “da carrello” sono in calo di qualche punto. Come può aumentare il gettito da Iva? Impossibile e infatti è sceso di circa 2 miliardi di euro”.
Quindi non c’entra l’evasione?
“L’evasione è un tema complesso in cui se devo essere sincero vedo una certa continuità – pur con alcune differenze – nell’operato di Visco, Tremonti e Grilli e quindi non credo che il professor Vincenzo Visco possa essere d’accordo con quanto scritto dal Nens quando mette in relazione il gettito Iva e l’evasione fiscale. Comunque il punto di volta nella lotta all’evasione può avvenire solo quando ci sarà la maturità per cambiare la dichiarazione dei redditi. Bisogna ispirarsi al modello Usa, in dichiarazione si mette tutto ma i rimborsi di imposta arrivano in 60 giorni”.
Lei pensa che con questa impostazione il Nens prefiguri la necessità di aumentare ancora la pressione fiscale magari con una nuova imposta sul patrimonio?
“E’ quello che scrivono nelle premesse del loro rapporto e se questa fosse l’impostazione sarebbe un grave errore per uscire dalla spirale più tasse, meno crescita più debito. Non bisogna più aumentare le tasse e questo l’ex vice ministro Visco lo sa benissimo tanto è vero che quando fu al governo nel 2006-2008 fece due cose che pochi gli hanno riconosciuto, anche a sinistra, abbassò di quasi sei punti l’Irpeg e sistemizzò la tassazione per i Trust, italiani ed esteri. Visco, che pure fece degli errori, aveva capito che la ricchezza si deve attrarre nel nostro Paese e non far scappare”.
Bersani qualche giorno fa ha proposto una “tassa personale sui grandi patrimoni immobiliari”, a partire da “un milione di euro”. Quindi non toccherà le società. Gli immobiliaristi possono stare tranquilli….
“L’Imu, oggettivamente già molto pesante, è stata necessaria per non fallire, adesso bisogna rimodularla e farla tornare più simile alla vecchia Ici che fu sbagliato abolire. Da quella sciagurata abolizione nascono tanti dei pasticci che abbiamo poi avuto perché in tutti i Paesi occidentali è normale pagare delle imposte sulle proprietà immobiliari. Bisogna tornare alla normalità. Non c’è bisogno di nessuna tassa straordinaria, servirebbe solo ad ammazzare il mercato anche nel 2013 (e quindi il gettito)”.
Che cosa auspica per la prossima legislatura? Una prosecuzione dell’Agenda Monti?
“Sono tra quelli che credono che sia la prima che la seconda Repubblica siano cadute quando il sistema dei produttori non ha più retto il peso dei free rider. Quando si è rotto questo equilibrio è scattata la fuga dal debito ed è crollato il sistema politico. Il governo Monti, anche se a volte in modo non coerente e incompleto (e con troppe tasse mal calibrate) è stato a oggi l’unico vero tentativo di governo “liberal” che ha cercato di uscire dalla foreste pietrificata della spesa parassitaria e del debito pubblico. Secondo me in Italia l’Agenda Monti (con meno tasse) è l’unica vera e concreta opzione per uscire dalla crisi”.
Dopo aver sostenuto Renzi, lei ora appoggerà Bersani premier? Nonostante il Nens…
“Sì ho sostenuto le idee “liberal” di Matteo Renzi e del suo team, ma oggi mi preoccupa un non detto di fondo nel dibattito post primarie. Secondo me non dobbiamo ripetere gli stessi errori di prima e quindi bisogna cambiare passo e tornare a crescere con meno tasse, migliore spesa pubblica, meno burocrazia e meno evasione fiscale e per farlo bisogna rimettere al centro il merito e combattere i free rider. Non nuove tasse”.