I dati sul Pil cinese nel terzo trimestre, che come al solito escono a poche settimane dalla fine del periodo di riferimento, sono apparentemente contraddittori.
Da un lato, secondo il National Bureau of Statistics la crescita reale, al 6,9% rispetto allo scorso anno (e al 1,8% sul trimestre precedente), è la più bassa da inizio 2009; dall’altro è superiore a quanto atteso dal mercato. Un risultato ascrivibile ai servizi, in particolare al settore finanziario.
Insomma, malgrado il crash borsistico di metà anno, sembra proseguire l’aggiustamento della seconda economia mondiale verso il terziario e la domanda interna.
Prosegue però la dinamica deflazionaria (tanto che la crescita nominale, al 6,2%, non solo è molto inferiore a quella reale, ma soprattutto è in franca decelerazione rispetto al 7,1% del secondo trimestre 2015).