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Il nuovo dinamismo delle reti contro la crisi

La Crisi può essere un ottimo pretesto per non far nulla, quando l’immobilismo è portatore di risultati economici positivi : è il caso di Fiat, per esempio. Non investendo nulla o quasi in Italia, il Gruppo svilupperà/svilupperebbe il business più redditizio, in Nord America e in Brasile. Lo sanno tutti, e molti si preoccupano, ad iniziare -giustamente- dalle autorità e dai sindacati ; ma nella logica dell’interesse unicamente aziendale, la decisione non fa/non farebbe una piega. Non si può dire lo stesso, per limitarci al nostro orizzonte dell’automotive, dei Concessionari o Riparatori Fiat, che rischiano di subire ulteriori danni. Notiamo al passaggio che la Casa concedente da un lato, e la Rete di marca dall’altro, hanno in questo caso interessi assolutamente divergenti. Questo schema non è esattamente lo stesso di quello delle Case importate e delle loro Reti ; ma una divergenza sostanziale di interessi tra le due parti è sempre presente.

Ora, è interessante notare che coloro che rappresentano le Reti in Italia, continuano a chiedere aiuti all’altra parte danneggiata dalla Crisi (lo Stato, il Governo) allorché dovrebbero intervenire unicamente nei confronti delle Case concedenti, italiane o estere che siano.   Per esempio, si legge, nel “Sole 24 ore” di oggi : “Importatori e concessionari criticano duramente i disincentivi all’acquisto e al possesso di auto introdotti dagli ultimi due governi”.Ma, signori di Federauto, Unrae, etc. c’è una profonda differenza tra gli Importatori (Case automobilistiche) che, come del resto il Gruppo Fiat, chiudono quasi tutti i conti in nero grazie alle vendite realizzate in Cina, India, Stati Uniti, etc. ; e i Concessionari italiani, che chiudono quasi tutti in rosso. Le Case dispongono di utili, anche accumulati nel 2010/2011 che consentirebbero loro di sovvenzionare le Concessionarie in difficoltà fin che dura la Crisi. Il Governo invece, impegnato nel risanamento dell’economia del Paese non può davvero ridurre i propri introiti fiscali. Sarà triste, ma è così, e chi rappresenta i Concessionari lo sa.   Lo sa a tal punto, che sembra del tutto evidente che l’Associazione dei Concessionari (Federauto) persiste nel chiedere soldi a chi non ne ha, per preservare le ottime relazioni dell’Associazione con le Case concedenti. Se ne deduce, come al solito, che le Reti possono contare unicamente su se stesse, anche dopo i bei discorsi del Motor Show (3 e 4 dicembre 2012).

E nelle Reti (Concessionarie in particolare ma non solo), per l’appunto, sta nascendo un nuovo dinamismo, costituito da nuove iniziative individuali, per contrastare sia la Crisi della domanda che lo strapotere delle case concedenti.

Il post completo si può leggere qui.

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