La trasparenza è un importante strumento di prevenzione della corruzione in tutti gli ambiti, anche in quello sanitario. La corruzione ha un costo elevatissimo e a lungo termine infligge anche un danno morale alla società. Essa determina la perdita di accountability della Pubblica amministrazione agli occhi dei cittadini e genera negli stessi sfiducia e una pericolosa assuefazione al malaffare. È un reato che mina la fiducia dei mercati, scoraggiando, tra l’altro, gli investimenti diretti esteri, poiché le aziende hanno timore a investire in Paesi con alti livelli di corruzione a causa dell’aumento dei costi, dell’esposizione a rischi maggiori e dell’inevitabile riduzione dei profitti. Dalle informazioni contenute nel Report europeo sull’anticorruzione della Commissione al Consiglio e al Parla mento europeo del 3 Febbraio 2014, risulta che il settore dell’assistenza sanitaria sia uno dei più vulnerabili alla corruzione negli appalti pubblici e, nonostante le strategie sviluppate e le riforme a contrasto della corruzione, i risultati sono ancora scarsamente tangibili.
Un importante strumento al quale il legislatore ha deciso di ricorrere per il recupero della legalità è la trasparenza, intesa nel decreto legislativo 33/2013 come “accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attivi tà delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”, evidenziando che la stessa “concorre ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza, di imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell’utilizzo di risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio alla nazione. Essa è condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive, nonché dei di ritti civili, politici e sociali, integra il diritto ad una buona amministrazione e concorre alla realizzazione di una amministrazione aperta, al servizio del cittadino”.
Poiché la trasparenza costituisce uno dei più efficaci mezzi di prevenzione del rischio, in quanto consente un controllo sociale sull’attività e sulle scelte dell’Amministrazione pubblica e, in particolare, all’impiego delle risorse pubbliche, nel Patto per la salute 2014-2016 che ho siglato con le Regioni nel luglio 2014 – per recuperare efficienza, razionalizzare l’offerta senza ridurre la qualità dell’assistenza sanitaria ai cittadini, arginare gli sprechi e reinvestire i risparmi per finalità sanitarie – sono stati previsti non soltanto un rafforzamento dei controlli nelle aziende sanitarie, ma anche un Patto per la sanità digitale per ri muovere gli ostacoli e garantire trasparenza, efficienza e sostenibilità al Ssn nell’ambito dell’Agenda digitale e un piano di evoluzione dei flussi informativi del Nuovo sistema informativo sanitario (Nsis).
Inoltre, tra le iniziative intraprese dal ministero della Salute in collaborazione con Agenas emerge – accanto agli osservatori sulle liste d’attesa, sulle denunce sinistri e sul la libera professione – la costruzione del portale della trasparenza del Servizio sanitario nazionale che consente ai pazienti di accedere ai dati di performance grazie al Programma nazionale di valutazione esiti (Pne), gestito da Agenas per conto del ministero e permette di confrontare i diversi erogatori di servizi. Ciò consentirà ai cittadini di orientare, con maggiore consapevolezza, le proprie scelte in materia di salute e di fornire feedback sui servizi assistenziali, in perfetta coerenza con la normativa europea. Mediante la pubblicazione di dati nei siti Internet istituzionali delle pubbliche amministrazioni, in formato aperto e facilmente elaborabili, l’azione amministrativa diventa più conoscibile e trasparente consentendo, altresì, una valorizzazione dell’operato delle amministrazioni e un più diffuso controllo civico.
Puntando proprio sulla massima trasparenza amministrativa “come migliore politica a costo zero contro la corruzione”, la legge Madia (n. 124 del 2015) promuove l’uso degli open data e introduce diverse novità tra cui: l’inserimento nei siti Internet delle amministrazioni di in formazioni sugli appalti, sui tempi medi di attesa nella sa nità, sulla tempestività dei pagamenti nei confronti delle imprese creditrici e sui risultati della valutazione; l’utilizzo delle banche dati per rendere trasparente l’azione delle pubbliche amministrazioni; la possibilità per i cittadini di accedere liberamente ai dati e alle informazioni salvi i casi di segreto o di divieto di divulgazione previsti dall’ordinamento e nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi pubblici e privati (Freedom of information act); sanzioni per le amministrazioni che non consentono un pieno accesso alle informazioni.
Nella medesima legge è stata recepita la mia proposta per selezionare in modo meritocratico e trasparente ai vertici delle aziende sanitarie manager indipendenti, che devono rispondere del loro operato in termini di risultato e obiettivi raggiunti. Inoltre, ci sono norme che affiancano le disposizioni che rafforzano il criterio della rotazione degli incarichi nelle pubbliche amministrazioni, che costituisce misura di prevenzione importantissima ma di difficile realizzazione nelle strutture del Ssn, soprattutto a causa della carenza di professionalità interscambiabili, tant’è che solo nel 45% delle aziende sanitarie locali tale misura è stata applicata.
Di tali fondamentali tematiche si occuperanno i tavoli tecnici per la realizzazione di una sezione dedicata alla sanità all’interno del nuovo Piano nazionale anticorruzione, insediatisi lo scorso 10 settembre presso il ministero, cui partecipano ai massimi livelli anche Anac e Agenas. Saranno altresì approfonditi, ai fini della prevenzione del la corruzione in ambito sanitario, i seguenti aspetti: pro filo del responsabile della prevenzione della corruzione in sanità e nomine; codice di comportamento sul tema del conflitto di interessi in sanità; acquisti in sanità; rapporti contrattuali con il privato accreditato. I risultati dei tavoli di lavoro contribuiranno a fornire alle strutture del Ssn procedure e modelli di riferimento finalizzati a promuovere l’efficienza del sistema su tutto il territorio nazionale e contrastare la corruzione, recuperando le risorse disperse dalla mala gestione, che dovranno es sere reinvestite nei servizi per i cittadini.
Tratto da “Trasparenza. Benefici in sanità”, il pamphlet in allegato con la rivista Formiche di ottobre 2015 scaricabile da qui