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I comici sotto Renzi

cornacchione

La comicità, nell’era Renzi, quando non è assente, è veramente brutta. Il sipario su Silvio Berlusconi è sceso anche su gran parte della comicità italiana. Le facce dei comici sono scomparse o abbrutite. Le facce rimaste, non potendo imitare l’edonismo berlusconiano, mostrano i loro tratti veri. Come Sabina Guzzanti, ad esempio.
A Otto e Mezzo, ospite della Gruber, la Guzzanti, interrogata sul suo ultimo spettacolo, sembrava uno studente del liceo che aveva imparato superficialmente la lezione sugli anni del governo Renzi. Tutto un buttamerdismo da quattro soldi. Il suo ultimo spettacolo, nella sinossi fatta direttamente dalla comica, è ambientato nel futuro, nel 2050 – un modo per evitare rimandi diretti al presente – . La satira, più livorosa che divertente, si esplica attraverso il ricordo degli abitanti di questo futuro che pressappochisticamente non hanno che da definire quel lontano passato per tramite di prefisso merda-qualcosa.

Ma le facce che fanno più pena sono quelle che non si vedono più. Vi ricordate di Antonio Cornacchione? Ve lo ricordate quello che piangeva sempre? Altro che ridere adesso, c’è proprio da piangere.


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