Monti ha fallito ma se si candida a leader dei moderati faccio un passo indietro. A dirlo è stato Silvio Berlusconi, presidente del Popolo della Libertà, durante la presentazione del libro di Bruno Vespa. ”Se Monti si candidasse a fare il leader farei il passo indietro. Non credo che gli convenga, ma se volesse fare il leader di un rassemblement dei moderati io mi occuperei del mio partito”, ha dichiarato l’ex premier, ribadendo però che “in questo momento sono il candidato a Palazzo Chigi”.
L’aggregazione dei moderati non può escludere però la Lega. Serve tenere “insieme tutti i moderati, perché se uno o due partiti, come la Lega, non ci stessero, senza la Lega i moderati non potrebbero vincere”.
A prescindere dalle decisioni di Monti, il Cavaliere si dice disposto a fare un passo indietro se la sua candidatura fosse da ostacolo all’aggregazione dei moderati.
Anche sul fronte delle alleanze la linea di Berlusconi sembra essere ancora in fase di definizione. Serve l’accordo coi leghisti per la corsa a Palazzo Chigi, ma “se la Lega decidesse di andare da sola” in Lombardia succederebbe “che immediatamente cadrebbero le giunte di Piemonte e Veneto. L’accordo con la Lega è in discussione”.
Infine, una frecciata al leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, che secondo l’ex premier “ha un certo complesso nei miei confronti, mi ha detto: ‘Se fai un passo indietro io sarò con i moderati’ ed io feci un passo indietro e Alfano divenne segretario. Ci aspettavamo il ritorno di Casini, ma questo non avvenne”.