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Gian Franco Mammì, tutte le curiosità sul nuovo direttore dello Ior

E’ passata piuttosto in sordina la nomina di Gian Franco Mammì a direttore generale dello Ior. Stretta da un lato dagli aggiornamenti sul terrorismo islamico e le tensioni geopolitiche sulla Siria, dall’altro dall’avvio del processo su Vatileaks 2 in Vaticano (che pure ha a che fare con l’Istituto per le opere di religione), la notizia è finita in secondo piano su tutti i principali quotidiani. Eppure si tratta di una novità importante all’interno dell’istituto di credito ospitato nella torre Niccolò V, se non altro per la modalità scelta da Papa Francesco per comunicarla, dato che il Pontefice ieri mattina si è presentato di persona al Consiglio di Sovrintendenza per svelare il nome del successore di Rolando Marranci.

LA RICOSTRUZIONE DEL MESSAGGERO

La decisione di affidare la guida gestionale dello Ior a una risorsa interna quale è Mammì – nominato vicedirettore nel marzo scorso (qui il ritratto che gli dedicò Formiche.net) – è stata letta dal Messaggero non solo come una scelta di continuità, bensì pure come un’occasione sprecata per imprimere una svolta alla banca piazzandogli un manager esterno al vertice. Troppo forti le pressioni della lobby nordamericana legata al vicesegretario di Stato cardinale Giovanni Becciu e collegata anche all’Ordine dei Cavalieri di Colombo? “La decisione di dare continuità alla gestione – si limita a sottolinea il quotidiano romano diretto da Virman Cusenza – avrebbe provocato disorientamento tra coloro che auspicavano il cambiamento sostanziale”. Dal canto suo, Jorge Mario Bergoglio per proteggersi dai corvi che imperversano nel suo Vaticano secondo il Messaggero avrebbe “avocato a sé la nomina del nuovo massimo dirigente” e scritto di suo pugno una lettera riservata al presidente Jean-Baptiste Douville de Franssu, tanto che “per blindare la riservatezza rispetto a possibili manomissioni ha anche intimato di sigillare con la ceralacca la busta contenente la short list”.

DALLA LOCRIDE AL VATICANO

Originario di Siderno, comune da 18mila anime che si affaccia sul mar Jonio a due passi da Locri, Gian Franco Mammì ha 59 anni e ha svolto gran parte della sua carriera professionale proprio all’interno dello Ior. Si è laureato in Scienze Politiche all’Università di Messina e solo in seguito ha abbandonato la sua amata Calabria per salire fin verso Roma. Nel 1992 il suo debutto nella banca vaticana, dove ha iniziato a lavorare svolgendo le mansioni di cassiere. Ma il legame con la sua terra di origine, dove vive ancora parte della sua famiglia, Mammì non lo ha perso. Lo testimoniano le parole del sindaco di Siderno Pietro Fuda, ex senatore con la lista dei Consumatori che sostenne Romano Prodi e oggi esponente di punta del Centro Democratico di Bruno Tabacci. “Conosciuto personalmente e stimato dal sindaco – si legge in una nota dell’amministrazione comunale di Siderno -, da oggi anche lui (Mammì, ndr) costituisce uno dei sempre più frequenti esempi di sidernesi illustri in giro per il mondo, in grado di innalzare il nome del nostro paese all’estero e di renderci orgogliosi”.

PD CALABRESE IN GIUBILO

Oltre a quelli del sindaco Fuda, a Mammì sono arrivati anche i complimenti di esponenti di primo piano del Pd in Calabria. Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, ha fatto via Twitter gli “auguri di buon lavoro a un illustre reggino”, così come il presidente del consiglio regionale Nicola Irto che ha parlato di “un calabrese scelto dal Papa per un ruolo delicatissimo”.

IL GIALLO SULL’INTIMIDAZIONE AL FRATELLO CANDIDATO

Come confermato dal giornale online Eco della Locride, il nuovo dg dello Ior “ha stretti rapporti con la città di Siderno ed è fratello del dott. Pier Domenico Mammì, che i nostri lettori ricorderanno per essere stato recentemente in predicato di essere candidato a sindaco di Siderno. La sua importante nomina è stata accolta con soddisfazione”. Medico specializzato in igiene pubblica e dipendente dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, Pier Domenico Mammì a inizio 2015 aveva deciso di partecipare alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Siderno. Tuttavia, un grave atto intimidatorio (una tanica di benzina e una busta di proiettili lasciati sopra la sua automobile) lo hanno indotto in un secondo momento a ritirare la candidatura. A quel punto le primarie non si sono nemmeno tenute e Fuda – sostenuto anche dal Pd di cui era invece espressione Mammì – è stato eletto nel giugno scorso con un consenso plebiscitario di oltre l’80% delle preferenze. Tuttavia, ad accendere i riflettori su quelle elezioni ci ha pensato nei mesi scorsi anche una vasta operazione della Procura nazionale antimafia che ha svelato intrecci descritti dal Corriere di Calabria.

LA CARRIERA DI MAMMI’ ALLO IOR

La lunga esperienza di Gian Franco Mammì all’interno dello Ior lo ha portato ad avere una “vasta esperienza in diverse posizioni”, come sottolineò la sala stampa vaticana all’indomani della sua nomina a vice nel marzo scorso, evidenziando la “volontà del Consiglio di promuovere lo sviluppo delle potenzialità professionali del personale interno”. “Negli ultimi 23 anni – si legge nel sito dello Ior – egli (Mammì, ndr) ha maturato una vasta esperienza in diverse posizioni, anche dirigenziali, lavorando con i clienti italiani e latino-americani dell’Istituto in veste prima di Client Relationship Manager e poi di Vice Responsabile dell’Ufficio Successioni. Nel passato più recente ha prestato servizio in qualità di Responsabile dell’Ufficio Acquisti”. Proprio per essersi occupato dello sviluppo della clientela in America Latina, secondo il Fatto Quotidiano Mammì sarebbe entrato in contatto con Bergoglio quando il Papa era ancora arcivescovo di Buenos Aires. “E’ verosimile – scrive il giornale – che la scelta di oggi sia legata proprio alla conoscenza reciproca maturata in quegli anni”.



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