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Lo sapete quant’è arduo navigare su Internet in Corea del Nord?

Navigare su Internet da qualsiasi computer nordcoreano è un’esperienza burrascosa. Le pagine ufficiali hanno un programma che evidenzia con caratteri più grandi le parole e le frasi che riguardano il leader massimo Kim Jong-un.

Il calendario dei computer non fa vedere l’anno 2012 ma il 101, che è il conteggio degli anni dalla nascita di Kim Il-sung, guida e mentore delle decisioni politiche del Paese. In tutta la Corea del Nord c’è soltanto un internet point a Pyongyang: su un tavolo c’è un computer con il sistema operativo “Stella rossa” al posto del classico Windows. La leggenda dice che è stato proprio Kim Jong-il a confrontarsi con i tecnici che lo hanno creato.

L’informazione è un bene che controlla lo Stato ai fini della propaganda ideologica e l’accesso a internet è un privilegio di una strettissima élite, una decina di famiglie quasi tutte legate al leader del governo. L’intranet alla quale hanno accesso si chiama “Kwangmyong” ed è un sistema con contenuti informativi e di comunicazione on line. L’unico motore di ricerca si chiama “Naenara”, che significa “Mio Paese”, ed è una versione di Mozilla Firefox disegnata specialmente per la Corea del nord.

Daily NK è un sito che racconta la vita dei nordcoreani e ha sede in Corea del Sud. Secondo il direttore, Chris Green, molte delle storie che raccolgono sono degne di James Bond ed evidenziano le inquietudini che covano nella popolazione.

I nordcoreani, comunque, riescono a evitare a volte le regole. Un metodo molto usato è quello di riempire palloncini con memorie Usb cariche di romanzi, telefilm e versioni in coreano di Wikipedia e farli passare la frontiera. “I cellulari si nascondono in borse di plastico che si seppelliscono in alcune montagne. Le telefonate non possono durare più di due minuti perché potrebbero essere scoperti dai detettori elettromagnetici del ministero di Sicurezza dello Stato. Ma James Bond sarebbe orgoglioso”, ha detto Green.

Per Nat Kretchun, regista di un documentario della Bbc sui cambiamenti dei mezzi di comunicazione in Corea del Nord, “il rischio che stanno assumendo i norcoreani sarebbe stato impensabile 20 anni fa”. Eppure, sta succedendo.



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