“Sa cos’ho scoperto, signora maga, durante questo viaggio? Che non sono fatta solo di carta …”
Dopo Pippi Calzelunghe, Bibi, Matilde, Hermione e Calpurnia Tate, una nuova intraprendente ragazzina di nome Olga entra nel catalogo Salani. La scrittrice di “Olga di carta. Il viaggio straordinario” è Elisabetta Gnone, ideatrice della serie di successo “W.I.T.C.H.” per la Walt Disney e autrice della fortunata saga di “Fairy Oak”.
Olga Papel è una bambina esile con un grande dono: sa raccontare storie meravigliose in grado di affascinare e incantare tutti gli abitanti di Balicò, il paese in cui vive. Le storie sono così vivide e dettagliate da sembrare vere e Olga peraltro lo sostiene fermamente, a dispetto degli increduli. Un giorno, per aiutare l’amico Bruco a sconfiggere le sue paure, crea una sorta di “alter ego”, Olga di carta, un personaggio di carta così sottile che anche una goccia di rugiada può ferirla.
Olga di carta parte dal suo villaggio per andare a chiedere alla maga Ausonia di trasformarla in una bambina vera, in carne ed ossa. Per arrivare dalla maga compie un viaggio molto faticoso durante il quale vivrà incredibili avventure ed incontrerà tanti personaggi, come un Orso di trecento chili e uno stravagante Omino a molla appiccicato sul fondo di una scatola. Alla fine capirà che non è fatta di sola carta e riuscirà a sconfiggere i mostri che spaventano tutti, piccoli e grandi.
I richiami a “Pinocchio”, ad “Alice nel Paese delle Meraviglie” e al “Piccolo Principe”, arricchiscono la vicenda contraddistinta sostanzialmente da tre elementi: l’amore per la natura e per gli animali, l’accettazione dell’imperfezione e della fragilità umane e la valorizzazione della diversità (cfr. “Sono diversa!” “Siamo tutti diversi a questo mondo” disse Melo). Infine la sottolineatura del binomio apparenza-realtà oppure fantasia-verità, nel tentativo di riuscire a comprendere la realtà che ci circonda.