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Cosa farà Twitter contro i contenuti violenti

Twitter chiude il 2015 con la promessa di un nuovo anno all’insegna di una maggiore difesa degli utenti. In un post pubblicato ieri sul suo blog ufficiale, il social dei 140 caratteri ha annunciato di aver aggiornato le proprie regole di condotta per rafforzare ulteriormente il divieto di minacce violente e «comportamenti odiosi» da parte degli iscritti.

LA NOTA DELLA DIVISIONE “TRUST AND SAFETY”

Nella nota – a firma Megan Cristina, direttore della divisione Trust and Safety – intitolata “Combattere gli abusi per proteggere la libertà d’espressione”, Twitter rende noto l’impegno profuso durante questo anno contro l’abuso e lo stalking sui social network. «Noi crediamo che la proteggere gli utenti da abusi e molestie è una parte vitale per dare potere alle persone di esprimersi liberamente su Twitter», si legge. «Non si può promuovere la violenza – continua la società -, minacciare direttamente altre persone sulla base di razza, etnia, nazionalità, orientamento sessuale, genere, identità di genere, appartenenza religiosa, età, disabilità o malattia».

IL CONTENUTO DEL NUOVO REGOLAMENTO

«Oggi, come parte dei nostri continui sforzi per combattere gli abusi, stiamo aggiornando le regole di Twitter per chiarire ciò che noi consideriamo essere comportamenti abusivi e comportamento di odio razziale e/o di genere», spiega Cristina, anticipando i contenuti della nuove norme. «Il regolamento sottolinea che Twitter non tollererà comportamenti destinati a molestare, intimidire, o minacciare di mettere a tacere la voce di un altro utente. Come sempre, noi abbracciamo e incoraggiamo diverse opinioni e convinzioni – e continueremo ad agire sugli account che superano la linea delle regole».

TWITTER

L’IMPEGNO DI TWITTER CONTRO GLI ABUSI ONLINE

Negli ultimi mesi, il servizio di microblogging più famoso al mondo ha lavorato molto per combattere la piaga del bullismo e degli abusi perpetrati attraverso il social network. Grazie anche all’intervento del vecchio CEO, Dick Costolo, Twitter non solo ha cercato di offrire ai suoi utenti nuovi strumenti per segnalare con maggiore facilità attività di bullismo, ma ha creato un vero e proprio team dedicato alla salvaguardia degli iscritti.

«Nel corso dell’ultimo anno – si legge nel post – abbiamo adottato diverse misure per combattere gli abusi, al fine di tutelare la libertà di espressione degli iscritti: abbiamo dato agli utenti la possibilità di aiutarci in questa battaglia fornendo gli strumenti per il blocco, il muting e la segnalazione di comportamento abusivo. Si è evoluta anche la nostra politica finalizzata ad individuare le diverse tipologie di comportamento abusivo. Abbiamo aumentato i nostri investimenti per applicare le policy in modo da poter gestire più report con maggiore efficienza, e sostenere risorse educative attraverso un nuovo Safety Center».

LA STRATEGIA ADOTTATA

Una delle misure che Twitter ritiene particolarmente efficace all’interno di questa strategia è «la creazione di azioni obbligatorie quando si sospetta un comportamento abusivo, come la verifica dell’indirizzo di posta elettronica e del numero telefonico, e la cancellazione di utenti per le violazione delle regole». «Queste misure – spiega il direttore della divisione Trust and Safety – frenano comportamenti abusivi, aiutando la comunità a capire ciò che è consentito o meno scrivere sulla nostra piattaforma. Mantenere gli utenti al sicuro richiede un approccio globale ed equilibrato dove ognuno gioca un ruolo importante».

«Noi continueremo a lavorare su queste iniziative per potenziare i mezzi attraverso i quali i nostri utenti siano sicuri e che Twitter rimanga una piattaforma libera per esprimersi» conclude la nota.

ISIS E TWITTER: CRITICHE E PROPOSTE DEGLI ESPERTI

L’annuncio delle nuove regole, in cui non viene fatto diretto riferimento né allo Stato islamico né a qualsiasi altro gruppo, giunge subito dopo le voci critiche che da più parti avevano fatto notare l’assenza di una linea dura contro gli estremisti islamici che utilizzano il social network per reclutare adepti, comunicare e organizzare attentati. Tra questi J.M. Berger, studioso e autore del libro “ISIS: the state of terror”– che in una delle sue indagini ha scoperto che un gruppo militante aveva gestito almeno 46.000 account Twitter da settembre a dicembre dello scorso anno – il quale invocava da tempo una segnalazione più aggressiva degli abusi da parte degli utenti.

Rabbi Abraham Cooper, che dirige il Digital Terrorism and Hate Project presso il Simon Wiesenthal Center di Los Angeles, ha dichiarato invece che «terroristi e gruppi di odio abbandoneranno il social network» se Twitter applicherà in maniera rigorosa le norme aggiornate. Cooper ha inoltre spiegato che avrebbe richiesto lui stesso il blocco di utenti recidivi nel creare nuovi account con dati e informazioni false e la rimozione di migliaia di account esistenti che violano la policy del microblogging.

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