A 300 giorni esatti dall’Election Day, e a venti dall’inizio delle primarie, con le assemblee di partito nello Iowa, alcuni sondaggi danno in difficoltà i due battistrada democratico e repubblicano, Hillary Clinton e Donald Trump. E l’ex segretario di Stato deve pure gestire l’impatto dell’allargamento di un’inchiesta dell’Fbi sugli aiuti ricevuti dalla Fondazione Clinton.
Fra i repubblicani, un rilevamento Nbc/WSJ/Marist College indica il senatore del Texas Ted Cruz in testa nello Iowa, davanti a Trump e al senatore della Florida Marco Rubio: rispettivamente, 28%, 24% e 13% delle intenzioni di voto. Nel New Hampshire, dove si voterà il 9 febbraio, Trump è però saldamente avanti con il 30%, mentre Cruz è al 10%, preceduto da Rubio al 14% e dal governatore del New Jersey Chris Christie al 12%. Mai sopra il 10% l’ex governatore della Florida Jeb Bush e l’ex neurochirurgo nero Ben Carson.
Fra i democratici, lo stesso sondaggio dà la Clinton in testa nello Iowa di un’incollatura sul senatore del Vermont Bernie Sanders, 48% a 45%, mentre nel New Hampshire le posizioni si rovesciano (50% a Sanders, che lì gioca quasi in casa, 46% a Hillary). I margini di errore del rilevamento rendono le posizioni aleatorie. La partenza potrebbe dunque rivelarsi in salita per la Clinton, nella cui campagna serpeggia il nervosismo: i primi voti orientano l’opinione pubblica e possono suscitare ondate di entusiasmo o seppellire sotto valanghe di scetticismo. E l’inchiesta dell’Fbi non aiuta.
Di qui al voto nello Iowa. Vi saranno due dibattiti televisivi fra i candidati repubblicani, il primo giovedì sera, e uno fra i candidati democratici, domenica sera: la situazione può ancora mutare.
Un altro sondaggio Reuters/Ipsos indica che Trump e la Clinton sono quasi pari in un’ipotetica corsa fra loro due per la Casa Bianca: Clinton al 40%, Trump al 39, con il 21% d’indecisi. Il margine d’errore del 3% fa del risultato un sostanziale pareggio.
Il sito web Real Clear Politics, che elabora una media di tutti i sondaggi pubblicati, continua a dare l’ex segretario di Stato favorita per la nomination democratica, con il 53% di favori, decisamente avanti rispetto ai suoi due unici rivali, il senatore Sanders (33%) e l’ex governatore del Maryland Martin OMalley (4%).
Sul fronte repubblicano, dove gli aspiranti alla nomination in lizza sono 12, Trump ha il 34%, davanti a Cruz (21%), Rubio (12%) e Carson (10%). E il lotto potrebbe persino allargarsi, perché si riparla dell’intenzione dell’ex sindaco di New York Michael Bloomberg di scendere in campo: una voce, a dire il vero, ricorrente, ma questa volta, secondo la Cnn, il magnate dell’informazione starebbe sondando il terreno per una ‘terza via’ tra la Clinton e Trump.
I due battistrada hanno nel frattempo ricevuto significativi sostegni: la Clinton ha avuto l’endorsement del segretario ai Trasporti Anthony Foxx e di Gabrielle Giffords e di suo marito Mark Kelly, l‘astronauta: la Giffords è una ex deputata democratica che rimase gravemente ferita in una sparatoria a Tucson, in Arizona, l’8 gennaio 2011; la coppia appoggia la Clinton proprio per l’impegno a limitare la vendita delle armi.
Di tutt’altra valenza, l’endorsement a Trump di Jared Taylor, uno dei più noti ‘supremazisti’ bianchi americani, editore del sito American Renaissance e favorevole alle posizioni del magnate dell’immobiliare contro gli immigrati e i musulmani.
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