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Vi racconto l’udienza speciale di Papa Francesco con il Movimento Cristiano Lavoratori

In una Sala Nervi gremita da migliaia di fedeli appartenenti al MCL – provenienti da tutta Italia, con delegazioni da tutti i Paesi europei, dal Nord e Sud America e dall’Australia – si è tenuta l’udienza speciale che il Santo Padre Francesco ha concesso, sabato scorso, al Movimento Cristiano Lavoratori.

Papa Francesco ha colto l’occasione per ribadire alcuni punti fermi del Magistero della Chiesa sul lavoro e sui processi produttivi: “Il lavoro è una vocazione, perché nasce da una chiamata che Dio rivolse fin dal principio all’uomo, perché ‘coltivasse e custodisse’ la casa comune. Come possiamo rispondere bene a questa vocazione, che ci chiama a imitare attivamente l’instancabile opera del Padre e di Gesù?”. Quindi – ha proseguito – “no” al “lavoro schiavo”, “allo sfruttamento” ed “ai favoritismi e alle raccomandazioni”. “Sì”, invece, a un mondo del lavoro in cui al centro ci sia “la dignità umana”, ad un’economia che “serva l’uomo e non si serva dell’uomo”.

Dopo questa premessa il Santo Padre ha affidato al MCL tre consegne: educazione, condivisione, testimonianza. “Educare significa ‘trarre fuori’. È la capacità – ha indicato il Papa – di estrarre il meglio dal proprio cuore. Non è solo insegnare qualche tecnica o impartire delle nozioni, ma rendere più umani noi stessi e la realtà che ci circonda. E questo vale in modo particolare per il lavoro: occorre formare a un nuovo ‘umanesimo del lavoro’, dove l’uomo, e non il profitto, sia al centro; dove l’economia serva l’uomo e non si serva dell’uomo”. “Un altro aspetto è importante: educare aiuta a non cedere agli inganni di chi vuol far credere che il lavoro, l’impegno quotidiano, il dono di se stessi e lo studio non abbiano valore”. Ed ha aggiunto che “nel mondo del lavoro – ma in ogni ambiente – è urgente educare a percorrere la strada, luminosa e impegnativa, dell’onestà, fuggendo le scorciatoie dei favoritismi e delle raccomandazioni”.

Mentre sulla “condivisione” il Papa ha spiegato che “il lavoro non è soltanto una vocazione della singola persona, ma è l’opportunità di entrare in relazione con gli altri”. Il lavoro “dovrebbe unire le persone, non allontanarle, rendendole chiuse e distanti. Occupando tante ore nella giornata, ci offre anche l’occasione per condividere il quotidiano, per interessarci di chi ci sta accanto”.
Ed infine: “L’ultima parola che vorrei consegnarvi è testimonianza. L’apostolo Paolo incoraggiava a testimoniare la fede anche mediante l’attività, vincendo la pigrizia e l’indolenza; e diede una regola molto forte e chiara: ‘Chi non vuol lavorare, neppure mangi’. Oggi, invece, ci sono persone che vorrebbero lavorare, ma non ci riescono e faticano persino a mangiare”. Il Papa ha sottolineato che “la giustizia umana chiede l’accesso al lavoro per tutti”. E dopo una digressione preoccupata sulla disoccupazione giovanile in Europa, il Pontefice ha concluso con questo invito al MCL: “Vi incoraggio a dare testimonianza a partire dallo stile di vita personale e associativo: testimonianza di gratuità, di solidarietà, di spirito di servizio. Il discepolo di Cristo, quando è trasparente nel cuore e sensibile nella vita, porta la luce del Signore nei posti dove vive e lavora. Questo vi auguro, mentre benedico tutti voi, le vostre famiglie e il vostro impegno. E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me”.

Nel mio intervento di saluto ho chiesto al Papa indicazioni per proseguire nel percorso di impegno del MCL: “Siamo qui a chiedere alla Santità Vostra di aiutarci nelle scelte future, siamo qui per dirLe che continueremo ancora a dare al senso del lavoro la nostra quotidiana attenzione, in tutti i suoi aspetti. Siamo qui per confermarLe la nostra volontà nel proseguire con la nostra attenzione verso le povertà, verso i poveri. Siamo qui a chiederLe con tanto affetto e speranza: ci aiuti”. Sottolineando che “la storia di questa associazione ecclesiale è scritta alla luce dell’impegno di testimonianza evangelica di tutti coloro che vi appartengono, il cammino quotidiano si ispira alla Parola di Dio e al Magistero sociale della Chiesa. Incontrare Lei è il modo per riprendere ‘ossigeno’ e dare senso all’impegno che ci attende al servizio della gente che lavora, dei giovani che condividono questo nostro percorso, delle persone trascurate dalla società, delle povertà reali e di chi non trova ascolto in un mondo che ha sempre fretta. Noi vogliamo camminare con le persone e condividere, nell’ascolto dei bisogni, le ansie del quotidiano”. Ed ho ricordato, poi, le tante iniziative di cooperazione internazionale che da anni vedono impegnato il MCL in prima linea in ogni parte del mondo per aiutare i più deboli e indifesi, i poveri, gli emarginati, le vittime della violenza dovuta all’intolleranza e alle guerre.

Le migliaia di appartenenti al Movimento hanno vissuto una mattinata intensa in Sala Nervi fra preghiere, testimonianze e canti. Durante l’udienza, tra l’altro, sono intervenuti Mons. Franjo Topic, presidente di Napredak, un esempio di testimonianza “concreta” di dialogo a Sarajevo e nei Balcani; Mons. Fouad Twal, Patriarca di Gerusalemme, che ha celebrato poi la Messa in San Pietro dopo l’attraversamento della Porta Santa; il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli, che ha inviato un messaggio video ai convenuti.

E’ stata una giornata memorabile, emozionante, toccante: una pagina splendida della nostra storia carica di contenuti. Ora dobbiamo riflettere su come concretizzare il bellissimo mandato che ci ha affidato Papa Francesco.

Carlo Costalli
Presidente Movimento Cristiano Lavoratori



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