Chelsea Clinton è predestinata a perpetuare la dinastia e magari a candidarsi un giorno alla Casa Bianca: la vede così il Daily News, mentre mamma Hillary è in corsa per la Casa Bianca. Secondo il giornale, la partecipazione di Chelsea a una raccolta fondi in un’elegante residenza nell’Upper East Side di Manhattan può essere considerata un primo passo verso una futura discesa nell’agone politico.
Chelsea, 35 anni, non ha mai fatto mistero delle sue ambizioni politiche. A marzo, in un’intervista, disse che prenderà “assolutamente” in considerazione l’ipotesi di correre per una carica elettiva. Chelsea, che ha una bambina di quasi un anno e mezzo ed è in attesa di un altro figlio che dovrebbe nascere a luglio (in concomitanza con la convention democratica), considera queste elezioni diverse per lei sul piano personale, perché voterà da madre per la prima volta: “E mia madre – sottolinea – è l’unica candidata che parla di continuo del diritto di una donna a scegliere”.
Sanders, sui barattoli di gelato
Il volto di Bernie Sanders finisce sui barattoli di gelato: ‘Bernie’s Yearning’ (Voglia di Bernie) è un regalo che il co-fondatore dell’azienda di gelati del Vermont Ben&Jerry’s ha fatto all’aspirante candidato democratico alla presidenza. Ben Cohen ha realizzato personalmente 40 confezioni al gusto di menta e cioccolato. “Niente è più inarrestabile – ha scritto sulla sua pagina Facebook – di un gusto la cui ora è finalmente arrivata”.
Sul barattolo da una pinta (quasi 500 grammi) si legge che il disco di cioccolato sopra la menta rappresenta la gran parte dei guadagni economici che sono andati all’1% della popolazione più ricco dalla fine della recessione. “Sotto – continua -, il resto di noi”.
Non è la prima volta che i gelatai del Vermont fanno politica. Nel 2009 realizzarono il gusto ‘Yes Pecan’ per l’insediamento del presidente Obama. E per la legalizzazione dei matrimoni omosessuali nel Vermont, lo stesso anno, ribattezzarono il gusto ‘Chubby Hally’ (maritino paffuto) in ‘Hubby Hubby’ (maritino maritino). (Ansa)
Usa: pessimismo dilaga, ma popolarità Obama tiene
Quasi 6 americani su 10, il 57% , pensano che le cose vadano male nell’Unione, solo il 42% è ottimista sul futuro. Lo afferma un sondaggio Cnn/Orc, secondo cui la percentuale di pessimisti s’allarga ed è ai massimi da due anni in qua. Ma la popolarità del presidente Barack Obama resta stabile: il 47% ne approva l’operato, il 49% lo disapprova, dati costanti e ben al di sopra delle percentuali del suo predecessore George W. Bush, allo stesso punto del suo mandato (ma Ronald Reagan e Bill Clinton facevano meglio). Nel gennaio 2008, il gradimento degli americani per Bush si fermava al 34% (Cnn).
Trump: Bruxelles, un ‘postaccio. Ed è polemica
Dopo aver urtato la suscettibilità di francesi e britannici, Donald Trump ha innescato l’ennesima rivolta virtuale su Twitter e su altri social dopo avere definito Bruxelles un “hellhole”, letteralmente un “buco all’inferno”, cioè un “postaccio”.
Con l’hashtag #hellhole sono state ‘postate’ su Twitter centinaia di immagini in cui Bruxelles appare sotto la sua luce migliore, ma pure molte foto o disegni di topi in atteggiamenti dai più graziosi ai più ripugnanti, visto che in francese “hellhole” si traduce “trou à rats”, buco per topi.
Secondo Trump, il problema della capitale europea, che “vent’anni fa era bellissima”, è che ci vivono troppi musulmani, che non sono per niente integrati, come del resto, sostiene il magnate, avviene altrove in Europa. “Torna a Bruxelles, Donald, ti offriremo le frites, il cioccolato e la birra e vedrai che non ci si sta affatto male”, cinguetta una giovane sulla rete. “Se Bruxelles è un ‘hellhole’, come chiameresti un Paese dove chiunque può comprarsi un fucile e uccidere il vicino?, paradiso?” si chiede un altro utente. “Detto da Trump, ‘hellhole’ è un complimento”, chiosa un terzo.
Bush: mamma Barbara ci crede, ma è (quasi) sola
L’ex first lady Barbara Bush cerca di dare una mano al figlio Jeb per risalire la china della nomination repubblicana. La moglie di George padre in un video esorta gli elettori a votare per il suo secondogenito, nella sua prima apparizione pubblica in questa campagna: “E’ un bravo padre, un figlio fantastico e un gran lavoratore – dice Mamma Barbara, ancora popolare negli Stati Uniti -. Il suo cuore è enorme… Di tutti i candidati, è quello che può risolvere i problemi: penso che sarà un grande presidente”. Nel 2013, la madre dell’ex governatore della Florida, e dell’ex presidente George W., si era detta contraria all’ipotesi che il figlio scendesse in campo, dicendo che l’America aveva “avuto abbastanza Bush”. Ma quando Jeb ha seriamente cominciati a pensare di candidarsi alle primarie, ha fatto sapere di avere cambiato idea in merito.
Bloomberg, per De Blasio è “troppo ricco”
Michael Bloomberg è troppo ricco e disconnesso dalla realtà per potere fare il presidente degli Stati Uniti: lo afferma l’attuale sindaco di New York Bill de Blasio. “Il popolo di questo Paese non si rivolgerà a un miliardario per risolvere problemi creati soprattutto da miliardari”, ha detto de Blasio in una conferenza stampa. “Nella sua carriera nella pubblica amministrazione Bloomberg non si è focalizzato sulle disuguaglianze – ha aggiunto l’attuale sindaco -: la gente ora pensa ‘persone ricche e potenti ci hanno messo in questo pasticcio, vogliamo una soluzione diversa’”. De Blasio manifesta “molto rispetto” per il suo predecessore, ma ritiene che il prossimo presidente sarà Hillary Clinton, cui ha dato il suo endorsement in ottobre ed al cui fianco è appena comparso nello Iowa: “Ne sono convinto”.
Dell’ipotesi di candidatura Bloomberg, ha anche parlato il ‘collega’ Rupert Murdoch – entrambi sono magnati dell’editoria -, sostenendo che per Michael, 73 anni, questa è “l’ultima chance”.
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