Ed eccoci alle solite giravolte del M5S.
Questa volta sul DDL Cirinnà. Luigi Di Maio esponente di spicco del M5S, vicepresidente della Camera dei Deputati, e uno dei politici più giovani in circolazione, improvvisamente frena sul testo sulle unioni civili dopo che per mesi era stato detto, dal M5S stesso, che il voto sarebbe stato compatto a patto di non stralciare la Stepchild Adoption.
Nel suo post in Facebook (cfr. immagine) dice che in occasione del voto online (2014) non era previsto che nel ddl Cirinnà ci fosse la Stepchild Adoption (falso!) e che siccome si tratta di un tema etico il voto sarà secondo coscienza. Ossia: ognuno voterà liberamente in base alle proprie convinzioni. E si sa, il M5S mette insieme tutto, da chi ha sensibilità vicine alla destra estrema a chi è più vicino alla sinistra, una bella amalgama di persone e di idee che in occasione di discussioni importanti emerge con tutta la sua problematicità. E siccome l’elettorato del M5S non è identificato chiaramente tra destra e sinistra, è bene dare un colpo alla botte e un colpo al cerchio. Di fatto, il partito della nazione esiste già ed è il M5S, che mette insieme tutto e il suo contrario.
La coerenza è per me una virtù. Per molti altri è un inutile orpello o un ostacolo. E chissà che cosa avrà da dire il nostro bel Alessandro di Battista su tutta questa situazione, dopo la sua intervista in cui dice “voteremo questo DDL perché è corretto, è logico“.