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Deflazione, i nomi dei cospiratori

Senza le misure messe a punto dalla Bce l’anno scorso, ha ricordato con orgoglio Draghi, “l’area euro sarebbe finita in una deflazione piena e i prezzi quest’anno sarebbero calati ad un ritmo anche più forte. La crescita sarebbe stata significativamente più debole“.

Gulp, ma la crescita non si fa con la spesa, proprio quella che invece le politiche di reflazione messe in campo limitano?

Non pago, il giorno dopo insiste.

Nell’economia globale esistono diverse “forze che cospirano ( o forse “concorrono” ndr) per tenere bassa l’inflazione”, citando in una conferenza a Francoforte temi come l’indebolimento ciclico di petrolio e materie prime e i cambiamenti demografici.

“Queste forze possono rallentare il ritorno dell’inflazione ai nostri valori obiettivo. Ma non ci sono motivi per i quali dovrebbero portare ad una inflazione permanentemente più bassa”.

Cospirazioni, quindi, vediamo: l’Arabia saudita che non vuole tagliare la produzione o l’Iran che vuol tornare a vendere petrolio? La Cina, che ha rallentato l’acquisto di materie prime, riducendone i prezzi? L’inceppo demografico dei renitenti al coito?

Orsù, chi sono i veri cospiratori?

Beh, suppongo siano tutti quelli che traggono vantaggio dai prezzi più bassi.

Non credo sia dietrologia escludere dal novero dei cospiratori i disoccupati e gli incapienti che già mancano di fare la spesa, con o senza i prezzi bassi.

Non escluderei invece i vecchietti con la pensione al minimo, i giovani con sempre la stessa paghetta, i grandi che hanno redditi da lavoro insufficenti. Tutta gente che, con i prezzi più bassi, potrebbero rifocillare il potere d’acquisto.

Essipperchè la regola della crescita dice: “La crescita si fa con la spesa. Così viene generato reddito, quel reddito che serve a fare nuova spesa. Tocca allocare quelle risorse di reddito per remunerare chi, con la spesa, remunera.”

Beh, se tanto ci da tanto o le Imprese accettano la regola e si adeguano, o lo fa la deflazione senza chiedere il permesso ad alcuno!

Quando produzione e consumo avranno raggiunto un equilibrio attraverso l’adeguamento dei prezzi allora e solo allora, d’accordo con Draghi, verranno a mancare quei motivi a sostegno di una inflazione permanentemente più bassa.

Mauro Artibani

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http://audio.radio24.ilsole24ore.com/radio24_audio/2015/150506-versioneoscar.mp3


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