Nell’anno del Giubileo della Misericordia, questa Misericordia deve andare oltre i confini della Chiesa Cattolica. Bisogna guardare alle diverse fedi religiose per cercare la saggezza della misericordia che si trova nelle diverse tradizioni. Tutte le religioni possono lavorare insieme perché tutte le religioni si occupano della sofferenza degli uomini”. È quanto ha detto il Cardinal Tagle in occasione della presentazione del volume frutto del lavoro della Scuola Sinderesi nel 2015 “Religion and politics – Religious liberty and confronting new ethical challenges: what is the public role of faith in today’s globalized world?”, tenutasi presso l’Aula Magna della Pontificia Università Gregoriana. Insieme a S. Em.Card. Luis Antonio G. Tagle (Arcivescovo Metropolita di Manila – Presidente di Caritas Internationalis) erano presenti anche Dieter Althaus (Membro del Consiglio di Direzione della Fondazione Konrad Adenauer, già Ministro Presidente della Turingia) e Giancarlo Bosetti (Direttore della rivista Reset).
I grandi eventi che interrogano il mondo sulla convivenza fra culture chiamano a una riflessione nuova su quale possa essere il positivo contributo delle diverse fedi e tradizioni per la convivenza globale. Infatti, in uno scenario che sino a qualche anno fa si dava per scontato destinato a una inevitabile secolarizzazione, le religioni mantengono un’innegabile importanza nella sfera privata e in quella pubblica e a livello internazionale.
Di questi interrogativi, posti da alcuni partecipanti a Scuola Sinderesi, si è discusso con gli ospiti proprio a partire da quanto prodotto nell’anno accademico 2014-2015, con la guida di esperti nei differenti ambiti di approfondimento e in collaborazione con diverse ambasciate.
Alla presentazione del volume sono intervenuti anche il Rettore Magnifico della Pontificia Università Gregoriana P. François-Xavier Dumortier SJ e Karlies Abmeier, coordinatrice del Dipartimento Religione e orientamento etico della Fondazione Konrad Adenauer, due realtà che da anni sostengono e promuovono il cammino di Scuola Sinderesi insieme a Formiche che ne è media partner.
Sinderesi: l’arte di orientarsi
Scuola Sinderesi attrae di anno in anno nuovi giovani – quest’anno 80 – in cerca di apprendere ciò che ancora appare inesplorato e al contempo di prendere consapevolezza di come è stata, di com’è e di come potrebbe evolversi la comunità globale, traslando l’esperienza comune nella sfera personale. Un dialogo dinamico, sempre più aperto all’aspetto internazionale e volto a raccogliere ed accogliere chiunque voglia coltivare le proprie passioni e esplorare ambiti finora sconosciuti.
La Sinderesi, secondo Tommaso d’Aquino, è la tendenza naturale dell’uomo a volere il bene e il suo rifiuto del male. Quella capacità di discernimento che per Mons. Samuele Sangalli, docente alla Pontificia Università Gregoriana e alla LUISS Guido Carli, è “una abilità necessaria per prendere parte in maniera attiva e responsabile alla vita civile e Scuola Sinderesi è proprio quel luogo dove poter sviluppare la passione per l’impegno sociale e politico in stile comunitario.”
“Religion and politics – Religious liberty and confronting new ethical challenges: what is the public role of faith in today’s globalized world?” – il volume
Il testo, nella prima parte, fornisce un’analisi sulla religione e il suo rapporto con il potere politico, dal punto di vista della teologia, del dialogo interreligioso, della scienza politica, delle relazioni internazionali e della diplomazia attraverso le cinque relazioni introduttive curate dal Prof. Sangalli, dall’Ambasciatore Lenzi, dal Card. Re, dal Prof. Bongiovanni e dal Dott. Melidoro.
Nella seconda sezione, lo studio presenta i risultati dello scambio realizzatosi tra i giovani della Scuola Sinderesi coinvolti nell’anno accademico 2014-2015 in questa ricerca e nell’intenso dibattito sviluppatosi attraverso l’incontro e dialogo con le principali tradizioni religiose mondiali – il dott. Sandro Di Castro (Presidente Associazione Bene Berith di Roma) il dott. Abdellah Redouane (Segretario generale Centro islamico culturale d’Italia della Grande Moschea di Roma) la dott.ssa Maria Angela Falà (Unione Buddhista Italiana) e i professori Markus Krienke (Professore di Filosofia moderna e di etica sociale alla Facoltà di Teologia di Lugano) e Bruno Lo Turco (Ricercatore religioni e filosofie dell’India – Università La Sapienza) – in collaborazione con diverse Ambasciate accreditate presso la Santa Sede e lo Stato italiano.