Chi non ha 155mila dollari per disporre dei servizi della Growing Generation in California sull’utero in affitto (qui l’articolo di Formiche.net), ci sono molte altre opzioni in giro per il mondo. Gli aspiranti genitori potrebbero recarsi in Grecia, Ucraina, India o nel Regno Unito. I costi sono molto più bassi: si parte dai 12mila euro in Grecia fino ai 6mila euro in India. Con più rischi sanitari e legali in confronto alle condizioni che offrono gli Stati Uniti.
Ma c’è un luogo considerato fino a poco tempo fa il tempio dell’utero in affitto. Una regione dove l’offerta è varia, low cost, e il mercato della maternità surrogata è diventata un’istituzione consolidata e agevole. Si chiama Tabasco (sì, come la salsa piccante) ed è stato il primo stato messicano ad autorizzare la gestazione surrogata.
IL CASO MESSICANO
La legge sulla gestazione surrogata è stata approvata in due stati (Tabasco e Sinaloa) in Messico negli anni ’90. A Tabasco la legge, che fa parte del codice civile, è stata approvata dal congresso statale nel 1997.
Nonostante questo, il Senato messicano sta studiando la possibilità di abolire le normative sull’utero in affitto perché gli Stati dove è permesso sono diventati meta turistica della riproduzione surrogata e la situazione è fuori controllo. Il mercato delle agenzie di utero in affitto è un business senza regole, diventato traffico di persone.
NUOVE REGOLE
Il deputato messicano Noé Herrera, presidente della Commissione salute del Congresso di Tabasco, sostiene che a giugno potrebbero essere approvate le riforme legali sulla maternità surrogata: “Ci sono casi di stranieri che arrivano a Tabasco per cercare una mamma surrogata, come se fosse un prodotto, e cercano dopo di portarlo fuori dal Messico… bisogna creare nuove regole. Farlo più proibitivo e regolamentato. Tabasco è diventato famoso perché sembra un paradiso della maternità surrogata”. “La gestazione surrogata dovrebbe essere un contratto totalmente altruista. Nel nostro stato, è solo un business economico”, ha denunciato in Parlamento il deputato Herrera. In un’intervista con il quotidiano Excelsior, l’avvocato María Teresa Jaber ha detto che “è necessario creare nuove regole, non possiamo restare con quelle di 14 anni fa che proteggono al compratore, scusi, a chi affitta il ventre”.
IL PREZZO DI UN SOGNO
Carlos Rosillo, presidente della Fondazione Aiutando a Creare Famiglie, ha detto che “l’organizzazione chiede ai genitori se possono dare un contributo perché le mamme possano cominciare un’attività, con un contributo di 20mila dollari, un prezzo basso per realizzare un sogno”.
La fondazione con sede a Tabasco recluta, attraverso internet, le donne che saranno candidate a essere madri surrogate e con borse di training le prepara per il processo. “Sarebbe difficile pensare che è qualcosa di altruistico – ha spiegato Rosillo -. Prima avevamo 3, 4 richieste al giorno. Oggi sono 100”. In Messico, l’agenzia che gestisce le pratiche dell’utero in affitto prende fino a un milione di pesos dai futuri genitori.
SCELTA GENETICA
Con il centro Care, “un’agenzia di surrogazione di alta qualità in Messico” – si legge sul sito – gli interessati possono fare la scelta più adeguata da una banca di ovuli e sperma. Tutto il materiale genetico è a completa disposizione. Per la scelta della madre surrogata, invece, c’è una database con la storia biografica, hobby e interessi delle candidate. “A Care ci piace aiutare alle coppie eterosessuali, gay, e coppie single a realizzare il sogno di diventare genitori con la surrogazione. L’avvocato Iván Davydov vi spiegherà tutto il necessario”, spiega la società sulla pagina web. Con un particolare: “L’unica problematica che abbiamo al centro Care è quando il bambino sarà portato fuori dal Messico, dove forse la surrogazione non è legale o non è come negli Stati Uniti. Contattateci per trovare una soluzione”.
Ecco il video con la testimonianza di Maja, una donatrice di ovoli della banca Care
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I TARIFFARI
L’agenzia Sin Cigueña, che offre servizi a distanza in Europa, mette a disposizione degli interessati un tariffario online (qui il pdf con le tariffe in Messico). “I prezzi, un’esperienza a portata di mano: 49.500 dollari con la donazione di ovuli; o altre tariffe singole: 4000 donazione di ovuli da una messicana sana; 8900 dollari per una seconda donazione”. Se invece se preferisce il servizio in India, il prezzo scende a 28.500 dollari; 1500 dollari per gli ovuli di una donna indiana sana (qui il pdf con le tariffe in India).
FENOMENO INCONTROLLATO
“La maternità surrogata a Tabasco è diventata un business senza controllo, denigrante”, ha detto il segretario della Sanità del Messico, Juan Antonio Filigrana Castro. L’affitto dell’utero si è trasformato in un’opzione per guadagnare denaro. La Segreteria della Sanità, attraverso la Direzione di protezione contro i rischi sanitari (Cofepris), ha identificato tre agenzie di riproduzione umana assistita che partecipano a questi programmi di maternità surrogata.
LA TESTIMONIANZA
“Lo faccio per necessità. Non mi piace, ma ho bisogno del denaro. Mi pagano 10mila pesos ogni mese, per nove mesi, e 150mila pesos al momento della nascita del bambino. Lo faccio solo per il denaro, perché stirando vestiti di altri o pulendo le case non guadagnerei quando guadagno affittando l’utero”, ha raccontato Juana, una madre surrogata di 28 anni al quotidiano messicano La Jornada.
PASSO INDIETRO AL SENATO
La riforma è stata presentata dalla senatrice Mely Romero Celis, del Partito Rivoluzionario Istituzionale (Pri), e ha come obiettivo imporre una sanzione privativa di libertà e una multa a chi sarà coinvolto nella gestazione surrogata con fini economici: “L’attuale legge viola i diritti fondamentali di donne e bambini, è una forma di sfruttamento, con conseguenze come lo sfruttamento delle donne, traffico di bambini e di organi, e molto problemi legali”. Romero Celis ricorda che il divieto di commercializzazione di essere umani, attraverso la gestazione surrogata, è un tema che attualmente si discute in Francia, Spagna, Germania e Austria.